Sergio Mattarella sul genocidio palestinese
In occasione della 79ª Festa della Repubblica italiana, il Capo dello Stato ha usato parole durissime: «Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano».
Poco prima che iniziasse il concerto per celebrare la Festa della Repubblica del 2 giugno, alla presenza della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del corpo diplomatico accreditato, il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso nel quale dopo aver ringraziato i presenti per le partecipazioni, ha sottolineato come la nascita di una nazione sia frutto di una scelta di pace, di libertà, di indipendenza, all’insegna del ripudio della violenza tra i Paesi.
In tal senso Mattarella si è poi espresso sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, ponendo una particolare attenzione sul genocidio (mai nominato esplicitamente dal Presidente della Repubblica) in Palestina, soprattutto dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi.
È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco.
Queste parole di Mattarella hanno avuto un risalto maggiore per la forza e per l’importanza che hanno in questo periodo soprattutto perché, ha continuato il Capo dello Stato, “è indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.
Queste parole sono parte di un movimento a sostegno di Gaza sempre più grande in Italia, una voce resa concreta anche da una lettera scritta da molte realtà civiche, tra cui l’Associazione Casa al Plurale. Una lettera aperta nella quale viene chiesto alla massima carica dello stato di intervenire per sostenere e supportare la catastrofica situazione in atto in Medio oriente.
Articolo a cura di Andrea Pulcini
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