Solo amore nella lunga storia dei Colle Der Fomento
Colle Der Fomento. Solo amore non è solo la storia di un gruppo rap italiano, ma è un pezzo fondamentale della cultura hip hop del nostro paese e della scena romana legata a questa cultura che parte dagli anni Ottanta e arriva ai giorni nostri.
La nascita della cultura hip hop in Italia, i graffiti, la scena rap romana e i primi testi cantati in italiano, la mescolanza tra i vari generi musicali e le affinità con il punk e l’hardcore sono l’essenza di questo libro che nasce da lunghe interviste di Fabio Piccolino ai due protagonisti indiscussi di questa storia: Simone “Danno” Eleuteri e Massimiliano “Masito” Piluzzi ovvero il cuore e l’anima dei Colle Der Fomento.
A loro si aggiungono le voci degli altri protagonisti della scena rap capitolina: dal dj pioniere dell’hip hop Ice One, DJ Baro, Tommaso Zanello (aka Piotta), etc. Al di là dei nomi più o meno noti fuori dalla bolla degli affezionati del genere, il bello di questo libro è che racconta un pezzo di storia della musica italiana che inevitabilmente va a braccetto con la scena musicale e artistica della capitale.
Attenzione però: chi crede che questo sia un libro “romanocentrico” sbaglia. Chi ha vissuto nella capitale negli anni Ottanta e Novanta sicuramente ritroverà molte coordinate, dalla scena hip hop di Piazzale Flaminio al Circolo degli Artisti (quello dei tempi di via La Marmora all’Esquilino), ma le vicende e la toponomastica di Roma non sono al centro di questa storia.
In “Colle Der Fomento. Solo amore” si parla di coraggio, passione, sfacciataggine e soprattutto tanta voglia di travalicare i confini culturali, artistici e geografici di un genere musicale che oggi è sulla bocca di tutti, in vetta delle classifiche musicali e macina soldi a palate, ma che trent’anni fa nel nostro paese era quasi sconosciuto.
Anche grazie alle intuizioni di Claudio Cecchetto e di Deejay Television, negli anni Ottanta, è approdata in Italia tanta musica straniera (nel podcast di Giulia Cavaliere “Noi siamo i Giovani” Cecchetto descrive molto bene lo spirito di quel periodo) e, tra questa, i videoclip di un genere musicale che negli states era già maturo grazie a gruppi del calibro di Cipress Hill, Pubblic Enemy, Beastie Boys e Run DMC, solo per fare alcuni nomi.
In questa cultura i Colle Der Fomento affondano le loro radici e provano, fin da ragazzini, a fare loro un linguaggio, una moda e uno stile che ci metterà anni ad attecchire e diventare mainstream.
Un applauso particolare va a Fabio Piccolino per aver dato vita a un libro in cui si intrecciano interviste, scritti originali dei protagonisti, preziosissimi track by track di tutti gli album dei Colle Der Fomento, chicche e altri contenuti inediti e un’accurata appendice fotografica.
Tra l’altro riuscendo, pur con tante voci diverse, a offrire un testo in cui la forma narrativa e l’omogeneità della prosa e della sintassi mitigano con successo il rischio di una frammentazione eccessiva nei toni e conseguente difficoltà di lettura (mentre scrivo questa frase ho in mente Please kill me. Il punk nelle parole dei suoi protagonisti di Legs McNeil Gillian McCain, in Italia edito da Baldini+Castoldi): Piccolino confeziona tutto il pacchetto di 430 pagine di parole facendo in modo che tutto scorra come un’unica voce senza però mettere in secondo piano le peculiarità linguistiche degli intervistati.
“…Solo Amore” è la storia di una passione senza limiti che dai sogni di due ragazzini, tassello dopo tassello, è diventata realtà. Con fatica e sudore, rima dopo rima (oggi si direbbe barra dopo barra), Danno e Masito hanno creato un vero e proprio movimento dove i loro dischi in studio sono lo specchio delle esplosive performance live.
Mai visti dal vivo in un vero e proprio concerto, a me sono bastati una ventina di minuti di show dopo la presentazione di Solo Amore al Monk di Roma lo scorso gennaio (sotto trovate la galleria fotografica di Marta Bandino) per rendermi conto veramente della stoffa dei Colle che, nel giro di qualche minuto, hanno ribaltato il locale con un’energia e un feeling con il pubblico che ho visto solo nei concerti punk. Tanto che ad un certo punto ho pensato che partisse il pogo sotto palco.
Che altro dire su questo libro? Per certi versi mi ha ricordato “Il rap spiegato ai bianchi” (in Italia pubblicato sempre da Minimum Fax e tradotto da Martina Testa e Christian Raimo), sebbene l’impostazione e il taglio dei due libri siano totalmente differenti: ci ho ritrovato lo stesso spirito nel mettere al centro le storie dei personaggi che, noti o meno noti e magari senza saperlo, hanno fatto la storia di un genere musicale.
Anche se, senza nulla togliere al genio letterario di David Foster Wallace (e al lavoro determinante di Mark Costello), in quel caso la scena viene descritta da fuori, senza sporcarsi le mani e senza lottare in prima linea per un’identità, un credo e una passione. Solo Amore, al contrario, regala palate di emozioni e sincerità raccontando storie vissute sulla propria pelle.
Insomma, anche se non siete appassionati del genere questo è un libro che va letto perché in Solo Amore si trova una chiave di lettura su come si produce la musica che un po’ si è persa. Un titolo mai così azzeccato che fa capire anche uno stile di vita, un metodo e una fortissima determinazione. Se i Colle Der Fomento oggi sono uno dei gruppi rap italiani più influenti questo è grazie solo all’amore che provano nel fare quello che fanno.
Testo di Damiano Sabuzi Giuliani
Foto di Marta Bandino
Colle Der Fomento. Solo amore
Fabio Piccolino, Simone “Danno” Eleuteri e Massimiliano “Masito” Piluzzi
Minimum Fax, 2022
476 pagine, 19 €