Unioni civili in arrivo anche in Italia?
Questa settimana il ddl Cirinnà sulle Unioni Civili è in esame in Parlamento: entro giovedì sapremo se c’è la copertura finanziaria e se arriverà in Senato prima dell’estate
Le convivenze tra persone dello stesso sesso disciplinate dal codice civile e con diritti molto simili a quelli derivanti dal matrimonio. In sostanza, è questo il contenuto del Ddl Cirinnà sulle Unioni Civili. La legge proposta dalla senatrice Monica Cirinnà, appunto, tratta delle convivenze in generale e, nello specifico, introduce nel nostro ordinamento le unioni omosessuali.
Stando al testo, l’unione si sottoscriverebbe davanti all’ufficiale di stato civile (sindaco o delegati) e alla presenza di due testimoni; poi verrebbe iscritta in un apposito registro comunale e certificata da un documento contenente dati anagrafici, regime patrimoniale, residenza. Si può scegliere uno dei due cognomi oppure entrambi. Inoltre, il Ddl prevede per le coppie dello stesso sesso anche l’istituto della “stepchild adoption“ – letteralmente “adozione del figliastro” – secondo la quale si può adottare il figlio biologico del proprio partner, come già previsto dall’articolo 44 della legge sulle adozioni.
Naturalmente, alla coppia vengono riconosciuti, oltre a tutti i doveri previsti per le coppie sposate, diritti di assistenza sanitaria e carceraria, di unione e separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensione. Proprio quest’ultimo è il punto da cui passa il destino del testo. C’è la copertura economica necessaria per prevedere la reversibilità della pensione?
La relazione tecnica sui costi della legge richiesta dalla Commissione Bilancio del Senato verrà presentata tra mercoledì e giovedì dal viceministro dell’Economia Enrico Morando. La sensazione è che non ci saranno problemi sul versante economico: l’Inps ha assicurato che per la reversibilità le coperture ci sono.
Molto probabile che la relazione del governo si muova sulla stessa linea, d’altronde, come ha ricordato il deputato Ivan Scalfarotto, “a differenza di quelle etero, almeno dal punto di vista statistico, le coppie omosessuali, essendo composte da due uomini o da due donne, hanno una aspettativa di vita simile”, insomma, la reversibilità allo Stato costa poco in questo caso.
Praticamente risolta la questione della reversibilità, posto che l’adozione “interna” alla coppia non verrà toccata, per ammorbidire le posizione dei contrari sembra non restare altro che ridimensionare la sovrapposizione tra le parole “matrimonio” e “unione civile”, molto evidente nel testo (tanto da far sembrare l’uso di quest’ultima espressione esclusivamente una questione di realpolitik, mentre de facto si va verso un’equiparazione).
Per quanto riguarda le tempistiche: le possibilità che il testo venga approvato prima della pausa estiva sono buone, nonostante i 1500 tra emendamenti e subemendamenti in Commissione Giustizia – un centinaio dei quali sono stati proposti dal solo Carlo Giovanardi, benché la legge abbia anche non pochi sostenitori di “centro”.
Potrebbero essere sufficienti tre settimane per arrivare in fondo all’esame del Ddl. Tutto dipende dalla conferenza dei capigruppo di metà settimana, quando si deciderà il calendario dell’Aula: in molti potrebbero proporre l’esame immediato. D’altra parte, anche il primo ministro sostiene la proposta; “ai vescovi l’ho detto, mettetevi l’animo in pace. Sulle unioni civili dobbiamo procedere con lo stesso impegno messo sulla legge elettorale” ha detto Matteo Renzi – giusto 9 mesi fa.