Calcio: Europei Under 21, ecco Russia e Germania
Si conclude il nostro viaggio dedicato alla scoperta delle nazionali protagoniste nel torneo continentale, apertosi ieri in Israele. Dopo Spagna e Olanda spazio alle altre due squadre inserite nel Gruppo B, in campo a partire da oggi
di Paolo Pappagallo
@paul_parrot
RUSSIA
Il percorso: Basta ai magnati dell’industria energetica pronti ad investire cifre folli solo all’estero e nei club di maggiore richiamo europeo. Da qualche tempo, la tendenza predominante nel contesto russo vede la gran parte dei locali signori del petrolio impelagati nel pallone – intrusioni di palazzo permettendo – concentrati con maggiore attenzione (e soprattutto pecunia) nelle vicende calcistiche del paese, con un occhio di riguardo per la crescita dei vivai, futuri serbatoi di qualità per il club di riferimento e la nazionale di casa.
Un notevole punto di svolta che non poteva che riveberarsi in una selezione Under 21 russa finalmente competitiva e nuovamente qualificata alla fase finale di un europeo continentale, a distanza di ben 15 anni dal magro settimo posto conquistato nella rassegna in Romania del 1998, corrispondente oltretutto all’ unica partecipazione al torneo giovanile prima di quest’anno.
I ragazzi di mister Pisarev, vincitori nel girone di qualificazione davanti al Portogallo e qualificati ai danni della Repubblica Ceca dopo il doppio spareggio finale, hanno conquistato meritatamente il pass per Israele con un cammino netto e indiscutibile, pur regalando ai propri tifosi nei momenti topici qualche brivido in linea con le condizioni climatiche del paese natale. La beffa ha rischiato di concretizzarsi sia nell’ultimo turno del girone contro la Moldavia, con i russi a lungo in svantaggio e a rischio di sorpasso al fotofinish da parte dei lusitani inseguitori in classifica, sia nel ritorno dello spareggio con la Cechia, con il gol di Kirillov a scongiurare la rimonta avversaria tra le mura amiche di Ekaterinburg.
La rosa: Storia di un predestinato. A spiccare inevitabilmente all’interno del roster a disposizione di Pisarev c’è la lussuosa presenza di Alan Dzagoev, stella ventiduenne del CSKA Mosca, campione della Premier League russa, addirittura all’esordio con l’Under 21 dopo aver vestito la maglia della propria nazionale maggiore ininterrottamente già a partire dai 18 anni. Un asso nella manica di assoluto valore per una compagine in salute soprattutto dalla cintola in su, pronta a godere della vena realizzativa di Smolov, capocannoniere della squadra di scuola Dinamo Mosca ma reduce da un prestito all’Anzhi, e dell’ “iberico” Cerysev, prodotto della cantera del Real Madrid ora tra le fila della squadra B dei blancos. Tra gli altri, meritano una menzione d’onore anche l’altro giovane dell’Anzhi, Satov, di particolare importanza per gli equilibri della squadra in mediana, e Scennikov, centrale di difesa del CSKA ritenuto da molti addetti ai lavori un prospetto dal luminoso futuro all’interno di qualche top club europeo.
Il c.t: Nikolaj Pisarev, 45 anni, ex attaccante dello Spartak Mosca con esperienze anche in Germania, Spagna e Svizzera, è sicuramente uno degli artefici principali del ritorno della giovane Russia alla fase finale di un Europeo Under 21. L’allenatore moscovita, tra l’altro, è stato uno dei protagonisti nella vittoria proprio dell’europeo giovanile, ma con la maglia dell’URSS, nell’edizione del 1990. Curiosamente, prima di approdare sull’attuale panchina, Pisarev è stato per ben cinque anni commissario tecnico della nazionale russa di beach soccer.
Il nostro pronostico: Inseriti nel girone infernale con Spagna, Germania e Olanda, per i russi il compito è soprattutto figurare al massimo delle proprie possibilità, nonostante le millantate ambizioni della Federcalcio locale e la presenza eccezionale tra i ranghi di un campione come Dzagoev. Ma per superare il girone, molto probabilmente, non basterà.
GERMANIA
Il percorso: Wilkommen zum Fußball. In un’annata come quella in corso, nella quale il calcio tedesco ha raggiunto il suo acme di crescita e consacrazione a livello europeo, i giovani teutonici si confermano come il brillante risultato di una lungimirante operazione, durata quasi un decennio, per riportare la Germania ai massimi livelli fin dalla più anagraficamente acerba selezione nazionale giovanile. Certo, osservando il cammino di qualificazione del reparto Under 21 verso Israele, la prima sensazione è quella di sentirsi pervadere da un maligno senso di malizia, rapportando i dati dello score alle avversarie nel girone non proprio di primissimo livello. Poco importa, qui carta canta: 39 gol in 10 partite (nettamente il miglior attacco delle qualificazioni) a fronte di 9 vittorie e 1 pareggio contro Bosnia ed Erzegovina, Grecia, Bielorussia, Cipro e San Marino definiscono la forza di una delle assolute favorite del torneo continentale. Una squadra pragmatica ma al tempo stesso spettacolare, capace di risultati spensierati come i 4-4 contro la Bosnia e il 5-4 in Grecia, tenace al momento giusto anche nei momenti di difficoltà, come nello spareggio con la Svizzera. Gli elvetici, vicecampioni europei uscenti, hanno provato ad imbrigliare la corazzata tedesca, costringendola anche al pari nell’andata a Leverkusen, ma nel ritorno è emerso l’allenamento dei tedeschi alla sofferenza e il 3-1 ospite ha chiuso i conti nel segno della rassegna continentale.
La rosa: Per una volta partiamo dalla base, dai guardiani dello specchio della porta, che da queste parti garantiscono spesso una qualità di rendimento dagli standard altissimi. Nella vittoriosa spedizione tedesca in Svezia per l’Europeo Under 21 2009, conquistato con un perentorio successo finale contro l’Inghilterra, tra i pali c’era un certo Manuel Neuer, quest’anno campione di tutto con la maglia del Bayern Monaco; a distanza di 4 anni, troviamo invece Bernd Leno, titolare nel Bayer Leverkusen a soli 21 anni e con un roseo futuro nella nazionale maggiore, Neuer permettendo. In difesa spiccano, per motivi diversi, Tony Jantschke, faro della retroguardia del Borussia Moenchengladbach, e Shkrodan Mustafi, per la verità non un titolarissimo della difesa teutonica ma perlomeno visto quest’anno in Serie A tra le file della Sampdoria. A centrocampo, tutti gli sguardi non possono che convergere sulla stella Lewis Holtby. Il centrocampista del Tottenham, acquistato a gennaio dallo Schalke 04, ha già esordito in nazionale maggiore e fatto vedere ottime cose sui campi della Bundesliga, un po’ meno negli ultimi sei mesi dalle parti degli Spurs londinesi; l’Europeo per lui può essere a metà tra riscatto e consacrazione. In attacco occhio a Mlapa, di origine togolese e miglior realizzatore di squadra nelle qualificazioni, insieme alla mezzapunta Herrmann, entrambi conferme dell’ottima qualità dei prodotti del vivaio del Moenchengladbach.
Il c.t.: Rainer Adrion, 60 anni il prossimo dicembre, ha legato da difensore il suo nome ai maggior club della Zweite Bundesliga, la serie cadetta tedesca, e da allenatore allo Stoccarda, di cui ha allenato le riserve per un totale di otto anni non consecutivi. Sulla panchina dell’Under 21 dal 2009, al posto di Horst Hrubesch fresco vincitore dell’Europeo svedese, ha saputo superare un momento di profonda crisi della squadra, corrispondente alla mancata qualificazione all’edizione 2011, per riportarla lì dove la tradizione e la qualità dei giovani tedeschi meritano di stare.
Il nostro pronostico: la Germania, con Italia e Spagna, è nella top 3 delle candidate al successo finale. Molto emergerà già dal confronto anticipato nel girone proprio contro gli iberici, contro cui storicamente i tedeschi hanno sempre patito a livello tecnico. I mezzi ci sono e la qualità anche, serviranno nervi forti contro il tiki-taca e la tipica freddezza teutonica per portare avanti i duelli decisivi nei momenti chiave della rassegna.