Capa: fotoreporter del Novecento
Al Man di Nuoro, la retrospettiva sul grande fotografo
di Silvia Cresci
Il Museo Man di Nuoro dedica in questi giorni una retrospettiva al fotoreporter ungherese Robert Capa. La mostra, che è in programma fino al prossimo 18 maggio, è la terza di una serie di esposizioni che hanno già avuto come protagonisti altri due fotografi dell’agenzia Magnum, Henri Cartier-Bresson e Werner Bischof.
Famoso per il suo scatto Morte di un miliziano lealista, realizzato in Spagna nel corso della guerra civile, Capa è stato un fotoreporter di guerra e un grande fotogiornalista, che ha avuto il merito di documentare non solo alcuni dei più importanti conflitti del XX secolo, ma anche le difficili condizioni di vita di persone che, come lui, si ritrovarono a essere profughi, non per scelta ma per necessità. Egli infatti apparteneva a una famiglia ebrea e per questo, lui che viveva a Berlino, fu presto costretto a sfuggire al Nazismo.
Robert Capa, il cui nome di battesimo era in verità Endre Friedmann, spostandosi per l’Europa con la sua macchina fotografica, ha realizzato un’ampia documentazione, fatta di migliaia di scatti, che ora costiutisce un prezioso archivio della storia del Novecento. Dalle lotte operaie del 1936 in Francia, alla Seconda Guerra Sino-Giapponese, dalla Seconda Guerra Mondiale al conflitto arabo-israeliano del 1948, fino alla Prima Guerra d’Indocina, Capa ha saputo immortalare specifici eventi, come Il funerale delle giovani vittime partigiane delle Quattro giornate di Napoli, ma anche cogliere scene di quotidianità, come L’uomo con in braccio la bimba ferita.
Alcune delle sue foto più famose, che hanno fatto il giro del mondo, lo stesso Capa le aveva definite “fuori fuoco”, per via di un errore tecnico nello sviluppo, che ne aveva inficiato la qualità. Tali fotografie immortalavano alcuni momenti salienti dello sbarco degli alleati in Normandia, seguito dal fotoreporter nel 1944.
Il percorso che i curatori della mostra hanno voluto strutturare, è strettamente cronologico e riguarda la vita e la carriera del fotografo, dal primo scoop dello scatto in cui ritrasse il rivoluzionario Leon Trotsky, fino alla morte accidentale che lo colse ad appena 41 anni, quando una mina anti-uomo lo colpì mentre realizzava uno dei suoi reportage in Vietnam.
Gli scatti esposti in questa mostra sono un centinaio e alcuni di essi consentono di approfondire anche aspetti totalmente diversi della carriera del fotografo, che non hanno a che fare con la guerra e che lo hanno visto immortalare personaggi dello spettacolo, come Ingrid Bergman e famosi pittori del suo tempo, come Matisse e Picasso.
Ad accrescere, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’interesse nei confronti dell’esposizione, c’è anche il concorso Sardegna reportage, che si è voluto affiancare ad essa e che ha permesso di ottenere numerosi scatti descrittivi della società e degli ambienti caratteristici dell’isola. Tra i diversi lavori presentati per il concorso ne sono stati poi selezionati sei, che hanno preso posto nel museo in un’esposizione parallela a quella dedicata a Capa.
Robert Capa. Una vita leggermente fuori fuoco
Nuoro, Museo MAN
Dal 7 marzo al 18 maggio 2014
Orari: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00 (lunedì – venerdì)
Biglietto: 3 € (intero); 2 € (ridotto)