Ecco l’ “Oxymoron” di Carlotta Nobile

Tempo di lettura 2 minuti

Presentato il libro a cura di Aracne editrice Con gli interventi  dell’autrice, di Valentina lo Surdo, Anita Madaluni e Milena Palombo 

di Clarissa Coppola

fonte immagine: facebook.com

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Fa parte della neonata linea editoriale di Aracne, casa editrice a carattere universitario e scientifico che, decidendo di puntare sulla narrativa, si è aperta a nuove scommesse. Con il libro “Oxymoron”, di Carlotta Nobile, inaugura la nuova collana dal titolo Ragno Riflesso che coinvolge un progetto emozionante.

Di che cosa parla “Oxymoron? È la storia personale di una donna di talento. Non si tratta di un romanzo, né di un saggio, bensì di qualcosa di diverso, un racconto che narra l’essenza dell’autrice stessa. L’arte espressa attraverso la personalità musicale di Carlotta Nobile, un ossimoro lei stessa, bella e dolce ma dal temperamento forte di una violinista decisa e affermata. Oxymoron è composto da suoni che combaciano perfettamente in tutte le rappresentazioni figurative descritte e che provengono dalla laurea in storia dell’arte brillantemente conseguita dalla giovane scrittrice.

fonte immagine:facebook.com

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A colpire  è la forza comunicativa del linguaggio usato nei dialoghi tra le due protagoniste Cloe ed Anna, che si ritrovano in una casa sul mare a farsi delle confessioni su amori passati. Una trama cronologica non si può delineare, la narrazione è frutto di sentimenti espressi attraverso contrasti e tecniche accurate che la rendono densa di sonorità. È una lettura di qualità in cui i ricordi si legano all’importanza del presente universale tramite una scrittura di getto che lascia libertà di esprimersi.

Sarebbe perfetto leggerlo d’un fiato, senza interruzioni, proprio come se fosse un brano musicale da eseguire o ascoltare. E in questo Carlotta è molto abile. Tutto ruota intorno alle parole dotate di timbri, cariche e colorate, difficili da spiegare ma in grado di suscitare emozioni nel profondo dell’anima. Protagonista assoluto dunque il linguaggio fatto di figure retoriche, una per ogni capitolo che segnano la fine di una storia ma anche l’inizio di un nuovo percorso da intraprendere.

È una questione di palindromi come evoca la copertina con il mare spumeggiante e l’incipit magico che cattura subito l’attenzione trascinando il lettore nel vortice.

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Una risposta

  1. anna martino ha detto:

    L’opera non la conosco ancora ma sono addolorata per la prematura scomparsa di Carlotta, un angelo biondo che gli Angeli hanno strappato a questo mondo. R.I.P.

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