“Le orecchie del re”: una storia dalla Serbia
La malattia raccontata ai bambini. Le testimonianze dei volontari di AGEOP
di Francesca Britti
Un racconto in immagini per combattere la malattia. È il caso del libro Le orecchie del re, una storia dalla Serbia di Graziella Favaro e Valeria Petrone, che sostiene il gemellaggio fra Ageop e Nurdor, nato nel 2008. Il libro racconta “la storia del re Trojan che custodiva un segreto. Nessuno fra coloro che scoprivano il mistero poteva sottrarsi alla sua ira. Ma i segreti, come le bugie, hanno le gambe corte“.
L’associazione A.G.E.O.P (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica) nasce nel 1982 per i bambini ammalati di tumore in cura presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna.
Ogni giorno i volontari si prendono cura dei bambini ammalati e delle loro famiglie, cercando di rendere più vivibile il doloroso percorso della terapia. E come si può distrarre un bambino dalla sofferenza fisica e psicologica della malattia? Creando un ambiente colorato, divertente e soprattutto accogliente. Dove per accogliente si intende permettere ai genitori del paziente di poter sostenere in ogni momento il proprio figlio, non facendogli mai mancare il proprio affetto.
È su questo aspetto che lavora l’associazione, ossia sui diritti del bambino. Infatti l’acronimo A.G.E.O.P. significa anche:
A di Accoglienza, 5 case con 69 posti letto in cui vengono ospitati gratuitamente i piccoli pazienti e le loro famiglie durante i mesi di terapia,
G di Genitori accompagnati giorno dopo giorno (trasporti, spesa, servizi gratuiti).
E di Erogazione contratti per la Ricerca. 5 contratti a ricercatori del laboratorio di Oncologia Pediatrica e acquisto macchinari all’avanguardia.
O di Organizzazione laboratori cioè corsi ludico-creativi, motori e musicali per pazienti e famiglie.
P di Psiconcologia che consiste nel finanziamento di contratti agli psicologi per far sostegno a famiglie e bambini.
Nurdor è, invece, un’associazione nazionale serba di genitori di bambini dell’Oncologia Pediatrica, nata nel 2003. L’unione nasce con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla “cultura dell’accoglienza e della tutela dell’infanzia“, indipendentemente dalla nazionalità di appartenenza. Perchè è nel diritto di ogni bambino ricevere le cure mediche ed essere affiancato sempre da un genitore.