“Dalla luna al vento”, donne nelle foto di Luciano Del Castillo
Nel nuovo libro del fotoreporter Luciano Del Castillo un omaggio all’universo femminile. Per dare voce alle donne ai margini della Storia, attraverso le loro storie
“Ho realizzato questi ritratti di donne in zone di guerra, per trovare forza in quei luoghi e in quelle situazioni di disperazione e distruzione”.
È un omaggio alle donne Dalla luna al vento, il nuovo libro del fotoreporter Luciano Del Castillo. Dopo Cuba, il fotografo e giornalista palermitano racconta l’universo femminile attraverso 73 ritratti di donne, bambine, ragazze, raccolti in anni di esperienza come fotoreporter e viaggiatore “camminatore” – come lui stesso ama definirsi. Dagli anni a “L’Ora” di Palermo, in terra di mafia, ai viaggi che lo hanno portato a documentare disastri naturali e guerre, in Afghanistan, Libano, Iran, Iraq, Sri Lanka, Libia, Palestina, Tunisia, Europa, America Latina.
Nei suoi scatti, le donne di tutto il mondo sono esempi di forza, di coraggio, di dignità e di speranza. Donne famose e non, rappresentate “in diverse dimensioni della vita: povertà, migrazione, guerra, oppressione, ma anche fanciullezza, maternità, lavoro, emancipazione, integrità, dignità, cura e sogni” – come scrive nella prefazione Ester Stefania Lattanzio, curatrice del libro.
Dalla luna al vento non è solo un viaggio nelle storie e nelle situazioni che vedono le donne protagoniste di casi di cronaca e storie di guerra: è un libro che dà voce alle donne e alle loro emozioni, rispettandole e portando l’attenzione sulla condizione femminile nel mondo, per denunciare ogni tipo di violenza sulla donna. Lontane geograficamente, sono unite dalla loro condizione e dal filo conduttore del volume: la poesia “Otto di marzo”, di Federico Garcia Lorca, che scandisce il ritmo del libro e accompagna passioni ed emozioni, in un alternarsi di sorrisi e lacrime.
I lavori di Luciano Del Castillo sono “foto che parlano”, come osserva nell’introduzione la scrittrice cubana Karla Suárez, che lo descrive come “un bravo reporter, di quelli che con un semplice clic della sua macchina fotografica ti portano così vicino ai loro protagonisti, che sembra di poter ascoltare sussurri e mormorii. Sì, non ho più dubbi, queste donne stanno raccontando la propria storia e dobbiamo ascoltarle. E spero che le loro voci arrivino a molta gente”.
Attraverso il suo sguardo attento e discreto, Del Castillo “riscrive” la propria esperienza e racconta cosa significa vivere dentro un certo tipo di notizie, in contesti segnati dalla presenza di armi, militari, distruzione e disperazione. “Per questo tipo di lavoro di vuole addestramento, è necessario allenare il fisico e il cervello, in modo da lasciare meno spazio possibile all’emozione e più spazio possibile alla capacità di raccontare” – ha spiegato al pubblico nell’evento “Volti di donne nei territorio di guerra”, organizzato da RomaLibera lo scorso 20 febbraio. Allenare la mente significa anche essere capaci di concentrarsi sul proprio lavoro, sul messaggio che si vuole dare, e trovare una fonte di energia, forza, luce.
“Le donne erano l’unico segno di luce in una situazione terribile. Mi sembravano così prese dalla loro realtà che del mio scatto, alla fin fine, non gli interessava nulla”.
Una risposta
[…] L’ho raccontato così, su Ghigliottina.it […]