Open House 2014: ecco Roma “a porte aperte”
Il 10 e l’11 maggio la Capitale torna a mostrarsi durante l’evento internazionale che anche per questa terza edizione divulga la conoscenza dell’ingegno architettonico più significativo ma talvolta sconosciuto della città. E che non costa nulla scoprire
di Valentina Palermi
su Twitter @ValPalermi
Diciamocelo. Abitando in una grande città si è sempre un po’ abituati alle attese: ad un semaforo, così come ad una fermata dell’autobus, anche solo facendo “due passi”.
In maniera del tutto fortuita può accadere che questa “pausa” coincida con la fascinazione della propria curiosità, che spinge il nostro sguardo oltre quel disco rosso, quella strada trafficata, quell’amica ferma alla vetrina di un negozio.
Lo confesso. Spesso mi perdo con il naso all’insù a sbirciare quella lampada in bella vista dietro una finestra illuminata o mi fermo a scrutare le linee di un nuovo edificio, tante quante sono le volte che attraversando Piazza Navona a Roma di sera butto l’occhio alle Storie di Enea affrescate sui soffitti della Galleria Cortona dell’Ambasciata del Brasile, senza mai spingermi – necessariamente – oltre l’ingresso.
Ed ecco che, metti per il rispetto di questo spirito, metti per il desiderio di attingere “all’idea di Learning Society” per “innescare un circolo virtuoso intorno a tematiche del patrimonio e dello sviluppo sostenibile del territorio”, il 10 e l’11 maggio Open House Roma tornerà ad aprire le porte dei progetti e delle opere architettoniche della città più rilevanti per le loro peculiarità, artistiche e sociali, appartenenti al patrimonio storico, moderno o contemporaneo, fino a permettere l’accesso ai cantieri che stanno trasformando la città. E tutto in maniera unica e gratuita.
Ad organizzare l’evento per la terza edizione consecutiva l’Associazione Open City Roma, parte dell’organizzazione internazionale Open House Worldwide, che a partire dalle sue sedi di Londra e New York, fondate nel 2002, nel corso di 12 anni ha sviluppato questo concept innovativo passando per Europa, Australia, USA, America Latina e Medio Oriente.
Contando sulla partecipazione e sul patrocinio di Enti ed Istituzioni – come MiBACT Direzione generale per il paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee, il Senato della Repubblica, Sapienza Università di Roma e l’Università degli Studi di Roma Tre, nel caso italiano -, oltre naturalmente a quella di architetti, partner, gestori e proprietari degli edifici, i quali diventano sostenitori e insiemeambasciatori “amplificatori dell’iniziativa”.
Per mantenere OHR2014 un evento completamente gratuito, oltre ai 350 indispensabili volontari, quest’anno è stata coinvolta in maniera attiva la cittadinanza con la promozione di una campagna di crowdfunding, alla quale sarà possibile ancora contribuire durante le visite in alcuni degli oltre 160 siti.
Visite guidate, “effettuate dai progettisti stessi, dagli studenti di architettura delle facoltà di Roma e dai cultori dell’architettura”, insieme ai 25 “tour pedonali e ciclabili” e tanti altri eventi a cui partecipare, per scoprire e riscoprire i quartieri romani appartenenti a 7 aree, nei luoghi e negli spazi che “per la loro quotidiana funzione o per mancanza di occasioni non sono aperti alla fruizione pubblica”.
La metà dei siti sono ad accesso libero. Per tutte quelle strutture che invece necessitano di prenotazione basta collegarsi al portale web di Open House Roma, stampando il modulo da consegnare al momento della visita o, dove richiesto, contattando gli indirizzi indicati nella scheda dell’edificio ed eventualmente registrando un documento di identità per questioni di sicurezza – dopotutto in alcuni casi si entra in casa d’altri!
Da quest’anno poi, anche l’opportunità di riservare un posto scaricando l’app creata dalla collaborazione con PUSH, per condividere la propria esperienza sui social ed essere aggiornati in tempo reale sugli eventi.
OHR informa che la possibilità di accedere ad alcune visite è già esaurita, ma grazie alla Rush Line si viene inseriti in una speciale lista per sostituire quei visitatori che non dovessero presentarsi. Ovvio, per essere impeccabile l’organizzazione ha bisogno del contributo di ognuno: quindi chi volesse rinunciare alle visite prenotate e garantire ad altri la partecipazione basta che lo segnali a cancellazioni@openhouseroma.org.
Perché la qualità urbana non si riconosce solo dallo stato dell’arte, ma anche dal rispetto!