Il vento dell’Est soffia forte in Bundesliga: il merito è tutto della matricola Lipsia
Nuovo appuntamento con “La Sforbiciata”, la nostra rubrica dedicata al calcio. In Germania l’est (calcistico) torna al potere. Mai, dopo la caduta del Muro di Berlino, un club della parte orientale del Paese teutonico è stata in grado di vincere la Bundesliga. Ci riuscirà il Lipsia di Ralph Hasenhüttl?
di Andrea Pulcini
su Twitter @Purcins
Dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989 mai nessun club dell’est della Germania ha vinto la Bundesliga. Ha intenzione di provarci il Lipsia (in tedesco Leipzig), risorto dalle sue ceneri e salvato dal patron della Red Bull, Dieterich Mateschitz che ne ha imposto, seppur velatamente il nome (RasenBallsport, tradotto lo sport della pallaprato, inventato e studiato a ad arte per mantenere il suffisso RB simile al nome della bibita energetica) ed ha dato un impronta organizzativa importante al progetto.
La sua avventura nel calcio professionistico tedesco è partita nel 2009 dall’Oberliga (la quinta serie tedesca). Con quattro promozioni in sei anni, la squadra si è trovata catapultata nell’olimpo della massima serie tedesca.
La favola del piccolo RB Lipsia fa sognare non solo gli abitanti della città ma tutto l’Est e ricorda molto quella del Kaiserslautern che con un giovanissimo Michael Ballack da neopromossa vinse nel 1998 la Bundesliga. Ma, a differenza della squadra della Renania, che aveva alle spalle una storia di successi, la squadra della Sassonia ha trovato notorietà dopo una clamorosa ed incredibile scalata.
Il percorso del Lipsia nel massimo campionato tedesco è stato sin qui perfetto, con 10 vittorie e 3 pareggi nelle prime 13 giornate, con un leggero (pare) rallentamento nello scorso weekend. Lo scorso sabato 10 dicembre la squadra di Ralph Hasenhüttl in uno scontro con l’ultima della classe, l’Ingolstadt (città famosa per essere la roccaforte del marchio automobilistico Audi), è stata sconfitta per 1-0, restando sempre prima (con 33 punti) ma ora in compagnia del Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, che all’Allianz Arena ha demolito il Wolfsburg 5-0.
Per risollevare le sorti del Lipsia, noto in periodi precedenti come SSV Markranstädt, il numero uno dei “tori alati” si è affidato a uno staff di primo livello, al cui vertice è stato posizionato Ralf Ragnick che, tornato in panchina dopo cinque anni di stop a Salisburgo (altro tassello dell’Impero calcistico della Red Bull) ha portato in alto la creatura di Lipsia prima di affidarla a Ralph Hasenhüttl ed assumere nella città dell’Est il ruolo di Direttore tecnico. Questa sua nascita “da zero”, legata alla rapida scalata in Bundesliga, ha creato un “odio” sportivo particolare verso i sassoni, tanto è vero che molte tifoserie hanno impedito ai loro componenti di entrare nello stadio dove avrebbe giocato il Lipsia.
Lo schema utilizzato dalla squadra “alata”, che sta strabiliando tutti in Germania (e non solo) è il 4-2-2-2, che può abilmente variare nel corso della partita in 4-4-1-1 o nel classico 4-4-2. Il segreto della forza e della caparbietà del Lipsia risiede nella voglia e nella propensione al sacrificio messa in mostra da ogni singolo giocatore. Soprattutto perché nove undicesimi dell’attuale formazione titolare ha vissuto tutte le promozioni della squadra fino in Bundesliga quindi sente il peso e la responsabilità di dover lottare per questa maglia una volta ottenuto questo importante traguardo.
Borussia Dortmund, Werder Brema, Amburgo, Wolfsburg, Bayer Leverkusen e Schalke 04, queste le grandi squadre affrontate e battute dal Rasen Ballsport fino a questo punto. Il 21 dicembre ci sarà l’ultimo banco di prova dell’anno (solare, in questo caso) per la squadra di Hasenhüttl: all’Allianz Arena il Lipsia, dopo aver ospitato l’Hertha Berlino sabato 17, affronterà Bayern Monaco di Carlo Ancelotti per una sfida impensabile a inizio stagione.
Gulacsi, Ilsanker, Orban, Compper, Halstenberg, Sabitzer, Demme, Keita, Forsberg, Poulsen, Werner, questi i nomi degli eroi che tenteranno l’impresa calcistica dell’anno dopo la splendida vittoria del Leicester nella scorsa campionato inglese: vincere sovvertendo ogni pronostico.