Lo Stato A e lo Stato B: in Italia i bambini sono tutti uguali?
La decisione del comune “grillino” di Pomezia (a pochi passi da Roma) di dividere in fasce di prezzo i menù scolastici dei più piccoli ha scatenato un polverone. Ne abbiamo parlato in un’intervista con Danilo Risi, Direzione PD provincia di Roma e Segretario GD Pomezia, al quale abbiamo chiesto anche della situazione degli asili della Capitale
di Graziano Rossi
su Twitter @grazianorossi
La notizia dei menù divisi per fasce di prezzo nelle scuole pubbliche del comune di Pomezia in queste ore sta facendo scalpore, ma in realtà non è che l’ultimo caso, considerando che anche a Crotone, in Calabria, e a Vigevano, vicino Pavia, non tutti i bambini, per questioni di retta, possono mangiare le stesse cose. Perché una scelta di questo genere secondo lei?
L’incresciosa vicenda di Pomezia è, a mio avviso, la dimostrazione lampante dell’incapacità amministrativa del MoVimento 5 Stelle, che sembra sempre più vivere esclusivamente di slogan e poco di politica reale. L’attenzione nazionale che in questi giorni viene data a questa storia deve, esclusivamente, servirci da input per iniziare una battaglia politica seria in difesa dei principali diritti costituzionali, soprattutto quelli che sono stati violati con questa decisione. È, infatti, assolutamente impensabile che nel 2014 un’amministrazione comunale agisca con una tale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e della loro dignità, calpestando quei diritti fondamentali su cui una Repubblica democratica dovrebbe fondarsi. È da qui che deriva la nostra rabbia e la nostra indignazione, è da qui che nasce la nostra protesta, che fortunatamente ha visto anche il prezioso supporto del Sen. Raffaele Ranucci e della Vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli (entrambi del Partito Democratico).
Provando a lasciare per un attimo da parte il fatto che la cittadina vicino Roma è governata da una giunta del MoVimento 5 Stelle, per i piccoli sembra che vengano messe da parte esigenze fondamentali, come la salute e il benessere psico-sociale. Per avere quindi una uguaglianza nei fatti, quali azioni crede che dovrebbero essere attuate per migliorare la vita dei bambini in asili e scuole?
Lo Stato deve garantire uguaglianza, soprattutto laddove ci sono situazioni di diseguaglianza; ma é impensabile che sia lo Stato stesso a creare una tale disparità. La scuola primaria è il luogo fondamentale per la crescita, culturale e sociale, degli uomini e quindi dei cittadini del domani. Da politico, sento mia la responsabilità di creare un ambiente adeguato e consono nel quale far crescere i nostri bambini. Dunque, qualsiasi azione volta al benessere umano e sociale dei ragazzi deve rispettare i principi base del rispetto e della dignità umana. Sarebbe davvero banale soffermarsi ad elencare tutto ciò che manca nella scuola italiana. La situazione è, come sappiamo, ai limiti del sopportabile; le famiglie non sono adeguatamente supportate e da troppo tempo si trovano nella condizione di dover sopperire alle carenze strutturali e logistiche dei principali luoghi d’istruzione. Fare politica significa stare dalla parte dei cittadini, dei loro bisogni e dei loro interessi. È per questo motivo che come Partito Democratico portiamo avanti progetti e iniziative per far sì che la scuola italiana possa finalmente fornire ai giovani i principali strumenti culturali, indispensabili per la crescita del nostro Paese. Non a caso il nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fa del miglioramento della scuola uno dei principali punti del suo programma.
Capitolo asili nido di Roma Capitale: in questi giorni è montata la polemica per il rischio chiusura a luglio delle strutture comunali a favore di quelle private convenzionate. L’assessorato alla Scuola però conferma la regolare apertura. Non crede che ci sia un po’ di confusione all’interno della giunta Marino rispetto a questo argomento e anche ad altri che riguardano il benessere di Roma?
Il comune di Roma vive una situazione molto particolare sotto tanti punti di vista. Per quanto riguarda gli asili nido, il reale problema è che le richieste inviate dalle famiglie sono di molto superiori a ciò che il comune può attualmente offrire. Tuttavia la volontà della giunta Marino è chiara e precisa e si riconosce nelle parole dell’assessore alla scuola: gli asili apriranno regolarmente e si provvederà a mettere in campo una serie di investimenti per risolvere questa difficile situazione. Sicuramente la politica romana è in una fase delicata, nonostante ciò all’interno del Partito Democratico e dell’amministrazione comunale la difformità di pensiero non è altro che il frutto del normale dibattito politico. Il benessere di Roma è il principale obiettivo dell’amministrazione e del Governo, come dimostrano le ultime dichiarazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e da parte nostra ci sarà sempre la disponibilità al dialogo finalizzata alla migliore risoluzione delle problematiche che, via via si dovessero presentare.