Le bellissime dive “ospiti” della Casa del cinema a Roma

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Una mostra che celebra le icone del grande schermo, il fascino femminile e l’alta moda italiana sullo sfondo di una Capitale tra passato e futuro

di Alessia Carlozzo                                                                                                                   su Twitter @acarlozzo

Sono bellissime. Bellissime nella memoria collettiva, bellissime sul grande schermo che le ha viste protagoniste, bellissime avvolte nei loro abiti di alta moda.

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Audrey Hepburn

Ma ancor di più bellissime in quei fotogrammi eterni e a tratti irreali nei quali sono state imprigionate decenni fa. Oggi ritornano, inserite in una cornice diversa, nuova e moderna ma sempre magica come le sue protagoniste.

Durerà fino all’ 8 dicembre la mostra “Bellissime. Icone di ieri nella Roma di oggi.” Ospitata presso la Casa del Cinema della Capitale ed evento dentro l’l’evento in quanto inserita all’interno della sezione “Risonanze” del calendario della Festa del Cinema di Roma.

Promossa da Unindustria e a cura di Stefano Dominella, Vicepresidente della sezione tessile, abbigliamento e moda, la mostra è un chiaro omaggio alla “Hollywood sul Tevere”, quel periodo storico subito dopo la guerra, quando l’Italia nel pieno del suo boom economico è diventata il fulcro del mondo cinematografico grazie a Cinecittà e ai suoi costi di produzione relativamente inferiori alla mecca del cinema americano, favorendo così una rapida emigrazione da parte delle case di produzione nella capitale.

Le dive iniziano a diventare delle abituè delle vie capitoline e il loro amore per gli stilisti italiani, romani in particolar modo, favorisce la nascita della leggenda del Made in Italy che diventerà uno dei principali biglietti da visita del paese.

Le Sorelle Fontana, Fernanda Gattinoni, Simonetta, Emilio Schuberth, Roberto Capucci e molti altri appartengo a una nuova generazione di stilisti che riescono a imporsi in breve tempo non solo nel mondo della moda, ma anche in quello del cinema, riuscendo a “gareggiare” anche contro i cugini d’Oltralpe e imponendo Roma come degna avversaria di Parigi, fino ad allora considerata come il fulcro della haute couturie mondiale.

Merito, come già spiegato, dell’ondata di divismo, cinema e glamour che inizia a pervadere Roma e l’Italia e che consacra la città come mecca della “Dolce Vita”.

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Bette Davis

Non stupisce perciò come Unindustria e la stessa Casa del Cinema abbiano voluto omaggiare questo connubio indissolubile, moda e cinema, con 25 fotografie che ritraggono e contengono in sé i tre elementi cardine di quel periodo. Come dichiarato da Caterina D’Amico Direttore Artistico della Casa del Cinema, vi è una commistione fotografica di tre elementi portanti: moda, diva e Roma caratterizzata da una chiara estetica moderna. “Chi avrebbe mai pensato infatti di usare il gazometro quale simbolo della città?

Ed è lo stesso Marco Muller, Direttore Artistico della Festa del Cinema, ha sottolineare proprio lo sfondo moderno della Capitale. “Queste fotografie ci permettono di rivisitare la nostra città e di riscoprirla, facendo diventare affascinanti determinate architetture.”

Il fotografo Antonio Barrella parte così da immagini icone delle grandi dive hollywoodiane, e le inserisce in un nuove location adatte alle posture delle stesse, ricontestualizzandole così in una Roma diversa, moderna e viva. Un mash up di due elementi al fine di crearne un terzo, una nuova immagine che per lo stesso Barrella è nuova “fatta per la prima volta e non quindi una riproduzione.” Ci si trova di fronte a immagini dal gusto volutamente retrò, quasi onirico e pervase da una foschia rarefatta che accentua il ricordo di quell’epoca d’oro.

Scatti in Polaroid Impossible 20X25, un ritorno alla fotografica analogica e un omaggio alla stessa così fortemente dimenticata in un’era dominata dal digitale.

Il risultato è affascinante e malinconico allo stesso tempo, una sorta di serenata visiva per uno charme, uno stile e un’eleganza forse persa nel corso nei decenni sia per moda che per “divismo” nella sua accezione positiva. Impossibile non rimanere catturati dallo sguardo sensuale di Lauren Bacall in Piazza del Campidoglio o di Bette Davis con dietro proprio il famoso e ozpetekiano Gazomentro di Ostiense. Oppure cercare di comprendere il mistero che alberga nel volto imperscrutabile di Marlene Dietrich con alle spalle Eataly o non desiderare l’invito tacito di Kim Novak sul neo Ponte della Musica.

Kim Novak

Kim Novak

E lasciarsi infine cullare dal romanticismo che pervade una trepidante Audrey Hepburn avvolta dagli abiti di scena di Guerra e Pace (girato ovviamente a Roma) o dallo sguardo sognante di Ingrid Bergman.

Queste e molte altre sono le dive raccontate e catturate nuovamente su pellicola, unica italiana presente è Silvana Mangano, che testimoniano perfettamente quella che fu una delle pagine gloriose del passato recente di Roma e dell’Italia intera.

Volevo vedere le dive di allora in una Roma moderna, a tratti sgretolata, far risaltare la luce di quei volti in una Roma tra passato e futuro che dovrà darci nuove promesse per l’avvenire.” Non fa mistero Stefano Dominella della necessità di ricominciare a valorizzare e incentivare nuovamente quelli che sono le vere ricchezze del paese quali la cultura e la moda. La stessa mostra che vuole essere come già detto un omaggio e non un’operazione nostalgia, sarà parte integrante della manifestazione “Ciao Italy” prossimamente in Cina dove sarà promosso con una serie di appuntamenti e sfilate proprio il Made in Italy.

Bellissime. Icone di ieri nella Roma di oggi.

Roma, Casa del Cinema

fino all’ 8 dicembre

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