Munch al di là de L’Urlo
Una mostra presenta a Genova le opere meno note ma più rappresentative della carriera dell’artista
di Silvia Cresci
Edvard Munch, a tutti noto per L’Urlo, viene presentato in questi giorni a Genova con una monografica che ne ripercorre cronologicamente la carriera attraverso alcune opere meno conosciute ma allo stesso tempo molto più rappresentative del suo percorso artistico. Si tratta di circa 80 capolavori, provenienti per lo più da collezioni di privati norvegesi ed eccezionalmente riuniti nelle sale dello storico Palazzo Ducale.
La mostra Edvard Munch, presentata come l’anti-Urlo, resterà aperta al pubblico fino al 27 aprile 2014 ed è stata curata da Marc Restellini, direttore della Pinacothèque de Paris. Essa viene a coincidere con i 150 anni dalla nascita dell’artista norvegese, in questo anno celebrativo di Munch che ha visto direttamente coinvolte anche le città di Oslo, con l’esposizione da poco conclusasi Munch 150 e di Zurigo, dove sono ancora in mostra presso la Kunsthaus le opere grafiche del maestro.
Il percorso parte dalle prime opere risalenti al periodo giovanile e prosegue con le incisioni, i capolavori pertinenti alla fase del simbolismo, i ritratti femminili, il periodo trascorso presso la famiglia Linde e ancora l’eremitaggio nella tenuta di Ekely, periodo nel quale l’artista si dedicò principalmente agli autoritratti.
Da molte delle opere di Munch esposte a Palazzo Ducale si riesce a percepire bene quel senso di angoscia che lo accompagnò nel corso della sua intera esistenza, un po’ per via della sua malattia, un po’ per i diversi lutti familiari che egli aveva subito fin da bambino, quando all’età di soli cinque anni aveva perso la madre. Non a caso proprio la morte si presenta come un elemento ricorrente in diversi suoi lavori.
Munch considerava gli oli nient’altro che delle prove che lo portavano alla realizzazione di quella che per lui era la vera opera, cioè quella grafica. Uno degli esempi migliori ne è sicuramente la Madonna, che insieme a L’Urlo è uno dei capolavori più conosciuti dell’artista.
La mostra si chiude con sei opere realizzate da Andy Warhol per la serie intitolata Warhol after Munch, che traggono ispirazione proprio dai lavori di Edvard Munch. Si tratta in particolare di reinterpretazioni, da parte dell’artista della pop art, in chiave del tutto diversa e anche tramite variazioni di colore, della Madonna, del ritratto di Eva Mudocci, dell’Autoritratto e de L’Urlo.
Attività didattiche, laboratori e percorsi specifici consentiranno inoltre ai visitatori di approfondire sia la vita che l’attività di un artista così anticonvenzionale quale è stato il protagonista di questa monografica, capace di apportare una forte innovazione all’arte europea.
Edvard Munch
Genova, Palazzo Ducale
Dal 6 novembre 2013 al 27 aprile 2014
Orari: 9.00-19.00 (dal martedì alla domenica); 14.00-19.00 (lunedì)
Biglietto: 13 € (intero); 11 € (ridotto)