Il lavoro che non c’è
In un rapporto dell’Osservatorio Cisl, i numeri del dissesto del mercato del lavoro
di Andrea Ranelletti
Continuano ad accumularsi i segnali che indicano il dissesto del mercato del lavoro in Italia: secondo il commento della Cisl sulle cifre fornite dall’Inps, circa 550mila lavoratori sono inseriti nella Cassa Integrazione a zero ore, per un totale di 365 milioni di ore autorizzate a partire da inizio anno. Il numero di coloro che, a causa della crisi, rischia di non poter rientrare dalla Cassa Integrazione al proprio posto rasenta i 200mila. Il decremento del reddito per i lavoratori coinvolti è stimato per 2.600 euro medi.
Segni del marchio che la crisi economica sta lasciando sul mercato del lavoro: costi di finanziamento della Cassa Integrazione sempre più alti, difficoltà nel reperire il denaro per sostenere il costo di tali ammortizzatori, aumento progressivo del tasso di disoccupazione. E’ nel Nord Italia che l’utilizzo della Cassa Integrazione è più alto: in Lombardia sono circa 130mila i lavoratori inseriti nella Cassa a zero ore. Seguono il Piemonte (68mila lavoratori) e il Veneto (58mila). “Siamo nel momento più drammatico della crisi. Non si devono mettere in discussione le regole sul lavoro, ma occorrono politiche per la crescita” commenta la Cisl.
I ritardi nel prendere una decisione chiara in merito al rifinanziamento degli ammortizzatori avvicinano il punto di non ritorno, mentre il ricorso alla Cassa cresce mese dopo mese e aggrava il problema della sostenibilità: le ore di Cig autorizzate ad aprile 2013 (quasi 100 milioni) sopravanzano del 16% quelle dell’aprile del 2012. Il settore in maggiore difficoltà è quello dell’edilizia: +25% di cassaintegrati, di fronte al +19% per gli artigiani e il +16% per il settore industriale. Calano le ore di cassa in deroga autorizzate: lungi dall’essere un segnale di ripresa, la diminuzione segnala invece il blocco delle autorizzazioni da parte dello Stato che sta trovando difficoltà a reperire i fondi.
Quali sono le indicazioni della Cisl per uscire dalla difficile situazione? Mettere da parte le discussioni sul ritocco della riforma Fornero, concentrarsi sulla definizione di una politica per la crescita: trovare una maniera per rendere più facili le assunzioni, dare nuovo spessore all’apprendistato e facilitare le assunzioni a tempo indeterminato. Priorità, quindi, al rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga.
Come mettere assieme le risorse necessarie? “Si troveranno”, garantisce il Ministro dell’Economia Saccomanni. Le polemiche riguardanti l’abolizione dell’Imu creano ulteriori interrogativi riguardo quale sia la migliore soluzione per fornire la liquidità necessaria, mentre è scattata la caccia a fondi destinati ad altri ministeri. Si schiera con decisione Susanna Camusso: “Non può essere – afferma il segretario generale Cgil – che per finanziare la cassa integrazione il governo pensi a recuperare le risorse da altre voci che riguardano il lavoro. Sia chiaro: così non ci stiamo”.
(fonte immagine: http://economia.studionews24.com)
Una risposta
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