Ciclismo: Cancellara, la Locomotiva di Roubaix
Lo svizzero domina anche in Francia, battendo Vanmarcke ed una serie di record
di Stefano Brienza
@BrienzaStefano
La Locomotiva di Berna colpisce ancora. Era strafavorito, con tutte le pressioni del mondo addosso ed un enorme mirino al posto del numero sulla tenuta da gara. Fabian Cancellara, come da suo stile, ha staccato lentamente tutti ed è andato a vincere, stavolta con una volata, la sua terza Parigi-Roubaix, corsa arrivata all’edizione numero centoundici.
È l’ennesimo successo di una carriera da dominatore e di un 2013 finora semplicemente perfetto per lo svizzero, che diventa l’unico ciclista della storia ad aver portato a termine due volte la doppietta del Nord Fiandre-Roubaix, nel 2010 e quest’anno. L’impresa, riuscita nella scorsa primavera a Tom Boonen, appartiene solo ad altri sei nomi, tutti pesanti: ma quello di Cancellara ormai va misurato al chilo, o forse al quintale.
Nonostante una situazione psicologica difficile, con tutto il gruppo a fargli la guerra, il fuoriclasse elvetico ha mantenuto il massimo focus sull’obiettivo dal primo minuto di gara all’ultimo, quando sul velodromo si è dovuto sbarazzare dell’ultimo rivale, il belga Vanmarcke. Si è duellato infatti per una delle poche volate della storia della Roubaix: non succedeva dal 1997 che alle porte del teatro finale della corsa francese non spuntasse un’unica bicicletta solitaria e già sicura della vittoria.
Dopo 27 tratti in pavé, l’esperienza si fa sentire tantissimo. Nel velodromo Vanmarcke – discreto velocista – cerca di attirare lo svizzero nella sua trappola, ma la concentrazione di Cancellara è imperturbabile, e, dopo aver tenuto un ritmo impressionante per quasi 100 km ed aver tenuto a bada l’avversario per una ventina, gli bastano poche pedalate decise negli ultimi 100 metri per fare suo duello e corsa.
Era stanca, la Locomotiva, e non lo nascondeva. Per recuperare il gruppo in fuga, tira in solitaria per tanto pavé e stacca pian piano tutti gli altri protagonisti. A lui piace così: chi fa da sé fa per tre, soprattutto con delle gambe come le sue. Negli ultimi 15 km, al netto di cadute e crisi, rimangono solo in due, e la Locomotiva si permette di sciogliere un po’ i muscoli, destando stupore nella folla quando mostra un suo lato vagamente umano.
Arrivato sul traguardo, non riuscirà a fare altro che scendere dalla bici, cadere steso su un prato ed esser portato via a braccia, mangiato vivo dalla consumazione fisica più totale, dopo una settimana che l’ha visto primeggiare nella maniera più assoluta su poco più di 500 km. Ironicamente, dopo il duello del Fiandre a riposarsi è stato Peter Sagan, 9 anni in meno, messo a sedere dalla Cannondale in vista delle prossime Classiche.
Amstel Gold Race, Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi: nel giro di una settimana c’è in palio di tutto, e lo slovacco ci arriverà sicuramente tirato a lucido. Per quanto riguarda Cancellara, invece, pronosticabile un po’ di riposo prima di affrontare – pare – il Giro d’Italia. Intanto, si accontenta di aver scritto indelebilmente il suo nome nell’élite di tutti i tempi delle due ruote, e lo vuole sottolineare ogni domenica primaverile che passa.
Una risposta
[…] stagione. Lo svizzero ha centrato per la seconda volta (dopo il 2010) in carriera l’accoppiata Fiandre-Roubaix. Lo slovacco sta completando il suo percorso di maturazione e per questo oltre ad ottimi risultati, […]