Carlo Verdone al “Cinema a pennello”, troppo forte!
Il Museo “Cinema a pennello” di Montecosaro (Macerata) diventa “Troppo forte” e “Un sacco bello”. Ospite d’eccezione Carlo Verdone, che tiene a battesimo le sezioni della mostra dedicate ai suoi successi cinematografici
“Sono commosso, è stata un’accoglienza bellissima”.
Con queste parole Carlo Verdone ringrazia il numerosissimo pubblico che lo attendeva lo scorso venerdì 27 marzo, all’entrata di Palazzo Marinozzi, in centro storico a Montecosaro (Macerata), dove il celebre attore e regista romano ha tenuto a battesimo le nuove sezioni del Museo “Cinema a pennello”, di proprietà del collezionista marchigiano Paolo Marinozzi.
Una vera e propria festa per accogliere Carlo Verdone, entusiasta di visitare la collezione di bozzetti cinematografici e di dipinti d’autore che il montecosarese Marinozzi apre al pubblico: una cospicua serie di locandine, manifesti, ritratti, oggetti e vestiti utilizzati dai più grandi attori del secolo scorso nei film che hanno fatto epoca, a partire da L’armata Brancaleone, I nuovi mostri, Gli indifferenti, fino ad arrivare a Il Sorpasso e Il Gattopardo, per citarne solo alcuni.
A Verdone è stata dedicata una sala con i bozzetti e i manifesti dei suoi maggiori successi: Bianco rosso e verdone, Un sacco bello e Troppo forte, ma la sorpresa maggiore è stata quella di aver ritrovato la mitica Yamaha Fz 750, il flipper (autografati da Verdone) e il giubbetto in pelle utilizzati in Troppo forte, oltre al famoso Juke Box di Compagni di scuola.
Il Museo del “Cinema a pennello” è stato inaugurato nel 2011 e ha avuto come madrina niente di meno che Claudia Cardinale, la quale disse in proposito: “È con piacere che aprirò le porte di questo meraviglioso ed unico set cinematografico entrando con particolare curiosità nell’incantevole percorso“.
Certamente nel dire “meraviglioso ed unico set cinematografico” la Cardinale non ha sbagliato, perché di fatto il Cinema a pennello è l’unica esposizione permanente a livello nazionale (museo unico al mondo) esclusivamente dedicata alla grafica pubblicitaria cinematografica.
La mostra è distribuita su due piani e si snoda attraverso percorsi che, grazie alla splendida cornice di Palazzo Marinozzi, sono resi ancora più suggestivi. All’ingresso troneggia un imponente proiettore che introduce da subito il pubblico – anzi, gli spettatori – nel mondo del cinema; sfilano davanti ai nostri occhi i ritratti di Giancarlo Giannini in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, di Bud Spencer e Terence Hill, di Anna Magnani in Bellissima, di Claudia Cardinale e Burt Lancaster ne Il Gattopardo, così come quelli di Marisa Allasio in Poveri ma belli (con l’incantevole esposizione dei vestiti d’epoca originali, usati dall’attrice sul set).
Tutte chicche d’autore, bozzetti dipinti da artisti del calibro di Manfredo Acerbo – che realizzò la grafica di manifesti cinematografici di grande importanza come “La regina d’Africa“, “La Maja desnuda” e “Il dio serpente” – , di Anselmo Ballester – che realizzò la grafica dei manifesti di “Fronte del porto“, “Io ti salverò“, “Roma città aperta” – o di Ercole Brini – che firmò i manifesti di “Ladri di biciclette“, “Viale del tramonto“, “Notorius“, “Bellissima“, “Mamma Roma“.
Questi e molti altri (Avelli, Biffignardi, Iacono, Martinati, Simeoni etc) gli artisti di cui Paolo Marinozzi colleziona ed espone le opere. Un pezzo di storia del cinema che viene proposto in un piccolo centro marchigiano, da cui lo stesso Verdone è rimasto affascinato.
A seguito del bagno di folla, Carlo Verdone ha visitato l’intera collezione del museo ed ha concesso ai numerosi fan un autografo e qualche foto ricordo.
Infine per Verdone è arrivato un omaggio particolare, un prodotto tutto marchigiano dal sapore fresco e giovane: Sarah e Jessica Ripa, artiste del fermano creatrici del marchio Lampade NimbiN, hanno realizzato una lampada artigianale con l’immagine dell’attore, il quale si è lasciato fotografare dalla stampa con questo originale regalo.
Un evento straordinario, dunque, che ha donato nuova luce al comune maceratese ed ha rinnovato la fama di Paolo Marinozzi, uomo poliedrico, che ha portato avanti molteplici attività ed iniziative, nonché curatore di eventi organizzati dal Centro del Collezionismo dedicati a personaggi famosi dello sport e dello spettacolo.