A Viareggio, la pittura del nuovo secolo
Al Centro Matteucci per l’arte moderna, una mostra sulla pittura italiana dei primi decenni del Novecento
di Silvia Cresci
Prima e dopo la secessione romana è un’esposizione dedicata ai pittori che in Italia sono stati interpreti di quelle importanti sperimentazioni nel campo dell’arte che hanno contraddistinto i primi decenni del XX secolo e più precisamente gli anni compresi tra il 1900 e il 1935, segnati anche dalla Grande Guerra.
L’esposizione, che ha avuto come ideatore Luciano Matteucci, è stata affidata alle tre curatrici Ada Masuero, Susanna Ragionieri e Nicoletta Colombo. Aperta al pubblico da sabato 20 luglio, la mostra sarà visitabile fino al 3 novembre presso il Centro Matteucci per l’arte moderna di Viareggio. Gli artisti presenti sono ben cinquanta e le opere sono tutte legate al collezionismo privato e a grandi raccolte, come quella dello studioso di pittura Lamberto Vitali.
Seguendo una suddivisione in tre sezioni, sono state raccolte le opere di nomi celebri della pittura, normalmente meno note al grande pubblico rispetto ad alcuni dei loro capolavori più conosciuti. Primo fra tutti c’è Giuseppe Pellizza Da Volpedo, con L’annegato del 1894 e, insieme a questo dipinto, sono esposte diverse opere precoci di quegli artisti che sarebbero diventati più tardi protagonisti del movimento futurista, come Carlo Carrà, Gino Severini e Umberto Boccioni. Di quest’ultimo, ad esempio, vediamo esposto un Ritratto della madre intenta a cucire, datato al 1907. Ritroviamo tra gli altri anche il fiorentino Ardengo Soffici, con i suoi Giocatori di carte del 1909 e Cocomero, fruttiera e bottiglia, opera datata al 1914.
La secessione romana è esaminata come periodo intermedio tra la fase iniziale del secolo e quella sorta di “ritorno all’ordine” che venne dopo. Le quattro mostre delle secessioni romane, organizzate tra il 1913 e il 1916, furono non solo un’opportunità di sperimentazione per gli artisti, ma anche un’importante occasione di confronto con le tendenze contemporanee di altri Paesi europei. Tra i tanti nomi, ecco allora Armando Spadini, Ferruccio Ferrazzi, Felice Carena e l’anticonformista Lorenzo Viani, originario quest’ultimo della città di Viareggio
La mostra si chiude infine con un approfondimento dedicato agli anni del ritorno all’ordine, quando, con il nuovo classicismo, ci si avviò su percorsi più tradizionali. Tra gli artisti presi in considerazione per questo periodo, che abbraccia gli anni ’20 e ’30 del secolo, c’è anche Fausto Pirandello con il suo Donne sulla scala, o più semplicemente La scala, del 1934.
Prima e dopo la secessione romana. Pittura in Italia 1900-1935
Viareggio, Centro Matteucci per l’arte moderna
Dal 20 luglio al 3 novembre 2013
Orari: 17.00-23.00 (lunedì-venerdì); 10.00-13.00/17.00-23.00 (sabato-domenica)