Torino capitale del cinema per una settimana
Dal 23 novembre al 1° dicembre ritorna il Torino Film Festival con la sua trentesima edizione
di Rosa Fenoglio
Come accade ormai dal 1982, Torino diventerà per una settimana la capitale del cinema. Dal 23 novembre al 1° dicembre nel capoluogo piemontese si terrà, infatti, la trentesima edizione del Torino Film Festival.
Nonostante le polemiche che hanno accompagnato l’organizzazione del festival e delle quali si sente l’eco nelle conferenze stampe che hanno preceduto l’inizio della manifestazione, il programma sembra essere all’altezza delle aspettative che accompagnano da anni la kermesse cinematografica piemontese, diventata ormai il festival più importante in Italia, secondo forse a Venezia.
Come ricorda il Direttore artistico Gianni Amelio, “il Torino Filmfestival nasce, vive e vivrà per le opere prime e seconde, per i registi giovani, per il cinema giovane. Questa è la sua identità che non potrà essere contestata, rubata o imitata“.
L’atmosfera è lontana da quella patinata dei red carpet di Venezia e non potrebbe essere diversamente se la scelta dei luoghi condiziona, anche solo minimamente la sostanza degli eventi. Chi verrà a Torino nei prossimi giorni non si aspetti sfilate di vip, ma file ordinate di appassionati che aspettano il loro turno fuori dai cinema per godere delle visioni delle pellicole. Senza clamore la città della Mole acquisterà la visibilità cinematografica che merita.
Saranno 223 le pellicole che si susseguiranno durante la settimana: 70 le opere prime e seconde, 43 le anteprime mondiali, 11 le internazionali, 13 le europee e 81 le italiane. Sedici i film in concorso, di cui tre italiani: “Noi non siamo come James Bond” di Mario Balsamo, “Smettere di fumare fumando” di Gipi e “Sul re” di Giovanni Columbu. Sarà Paolo Sorrentino a presiedere la giuria che dovrà proclamare il vincitore del Festival.
Non mancano certamente i nomi di punta internazionali come testimonia la scelta del film d’apertura del festival: “Quartet”, l’esordio alla regia di Dustin Hoffman. Chiuderà, invece, queste giornate l’ultimo lavoro di Sally Potter, “Ginger e Rosa”.
La sezione “Rapporto confidenziale” quest’anno sarà dedicata alle ossessioni – possessioni, alle paure e alle insicurezze, a tutto ciò attraverso cui le materializziamo e alle loro compensazioni. Come afferma Emanuela Martini, Vicedirettore del Torino Film Festival, “Rapporto confidenziale” è ormai diventato punta di diamante all’interno del panorama internazionale. Molto atteso in questa sezione è l’ultimo film di Jennifer Lynch, figlia del celebre David, con il suo “Chained”.
Verranno inoltre assegnati i gran premi alla carriera Maria Adriana Prolo e Daniele Segre rispettivamente al regista inglese Ken Loach, che al festival avrebbe portato il suo ultimo lavoro “La parte degli angeli”, ma che non ci sarà*, e al nostro Ettore Scola.
Da ricordare infine si terrà una retrospettiva completa dedicata all’opera del regista anglo-americano Jospeh Losey. Naturalmente per tutti gli interessati è possibile visionare il programma completo sul sito ufficiale del Torino Film Festival e acquistare i biglietti online.
Andiamo tutti al cinema a Torino e approfittiamo dell’occasione per visitare una città che è cambiata molto negli ultimi anni e che ancora è in movimento alla ricerca di una nuova identità. Certamente, almeno per una settimana, la città piemontese non sarà ricordata per la Fiat e per l’industria, ma per l’arte. Come essa meriterebbe ogni giorno dell’anno.
*Alle 10.30 di questa mattina l’organizzazione del Torino Film Festival ha comunicato che il regista inglese non potrà essere presente alla manifestazione per ritirare il premio alla carriera che gli era stato assegnato. La proiezione di “Angels’ Share” è stata, dunque, annullata e i biglietti acquistati per assistere alla prima del film saranno rimborsati.
Molto interessante e puntuale nelle informazioni.