La transumanza è patrimonio dell’umanità UNESCO
Il Comitato intergovernativo dell’UNESCO, riunito a Bogotá in Colombia, ha approvato all’unanimità l’ingresso della pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame nella lista del patrimonio culturale immateriale
Un’antica tradizione, quella della transumanza, diventata ufficialmente Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. La candidatura avanzata in infatti da Italia, Austria e Grecia proponeva l’ingresso nella lista UNESCO della pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame, effettuata tramite i cosiddetti tratturi, perché i pastori transumanti, per portare avanti e indietro gli animali, sono da sempre stati profondi conoscitori dell’ambiente, del rapporto tra uomo e natura e delle passate e attuali condizioni climatiche, sempre più in pericolo.
🔴 BREAKING
New inscription on the #IntangibleHeritage list: Transhumance, the seasonal droving of livestock along migratory routes in the Mediterranean and in the Alps.
Congratulations #Austria🇦🇹, #Greece🇬🇷 & #Italy🇮🇹! 👏
ℹ️ https://t.co/YVUJ4TW2vT #LivingHeritage #14com pic.twitter.com/G1zH0dJL02
— UNESCO 🏛️ #Education #Sciences #Culture 🇺🇳 (@UNESCO) December 11, 2019
Il prestigioso riconoscimento “consegnato” dall’UNESCO alla transumanza riguarda tutto il territorio italiano, da Nord a Sud, dalla Val Senales in Trentino-Alto Adige, il Tavoliere delle Puglie in provincia di Foggia, la dorsale appenninica con Amatrice (Rieti), Anversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in provincia dell’Aquila, il Molise, la Campania e la Basilicata.