Tennis, Coppa Davis: il Kazakistan aspetta l’Italia
Per il primo turno 2015 di Coppa Davis ad Astana il c.t. degli azzurri Corrado Barazzutti è ottimista: “I ragazzi attraversano un ottimo momento”. Convocato Luca Vanni come quinto giocatore
Nonostante le indiscrezioni che davano Corrado Barazzutti fuori dai giochi, il c.t. friulano è pronto per la 104ª edizione della Coppa Davis. Nel primo turno del 2015 l’Italia giocherà in Kazakistan in un weekend (6-8 marzo, live su Supertennis) che non sia preannuncia facilissimo. Gli azzurri sfideranno Mikhail Kukushkin e compagni al National Tennis Centre di Astana. Il campo di gioco sarà in cemento indoor, una delle superfici preferite dalla coppia vincitrice degli Australian Open composta da Bolelli e Fognini (qui il nostro articolo).
“Capitan Barazza” ha scelto i giocatori italiani “del momento” e fra i primi 100 del ranking ATP: Fabio Fognini 22°, Andreas Seppi 35°, Simone Bolelli 49° e Paolo Lorenzi 79°. L’unica eccezione è stata fatta per Luca Vanni (attualmente 113°), che dopo la finale raggiunta a San Paolo del Brasile qualche settimana fa (qui il nostro articolo), si è guadagnato la convocazione come quinto giocatore.
Per l’Italia il 2014 è stato un buon anno di Coppa Davis: dopo aver sconfitto l’Argentina 3-1 e la Gran Bretagna di Murray 3-2, gli azzurri hanno perso la semifinale contro la Svizzera di Federer e Wawrinka (2-3), poi vincitrice dell’insalatiera contro la Francia.
Il fronte kazako ha in Mikhail Kukushkin (n° 58 del mondo) il giocatore più forte, mentre gli altri giocatori sono Andrey Golubev (91), Aleksandr Nedovyesov (130) e Dmitry Popko (610). Le statistiche sono favorevoli, ma come ha dichiarato Barazzutti non sarà una trasferta facile, “sia per il lungo viaggio che per il fuso, qui siamo 5 ore avanti rispetto all’Italia. I giocatori però sono abituati a questi lunghi spostamenti e a questo tipo di situazioni. Si adattano rapidamente“.
Il c.t. degli azzurri è come sempre fiducioso: “I ragazzi attraversano un ottimo momento. Seppi ha avuto un grande avvio di stagione battendo Federer agli Australian Open e giocando la finale a Zagabria. Fognini ha conquistato la finale a Rio in Brasile e con Bolelli ha vinto uno storico titolo di doppio a Melbourne. Lo stesso Simone ha battuto a Marsiglia un top ten come Raonic. Già l’anno passato arrivando in semifinale abbiamo dimostrato di avere una squadra competitiva, che può mettere in difficoltà chiunque. Il campo non è velocissimo, in compenso lo sono le palline. Ci faremo trovare pronti“.
La sfida del primo turno del World Group sarà caratterizzata da temperature rigide (sotto i -10 gradi) e moltissima neve. È anche la prima volta che le due nazionalità si scontrano.
Non mancano le dichiarazioni della “controparte” kazaka: il capitano, Dias Doskarayev: “La Davis è molto importante per noi. Per la promozione del tennis in Kazakistan. Nonostante si giochi solo un paio di volte all’anno ha un impatto immenso. La gente la segue e la copertura che ha in TV e sui giornali non ha precedenti. Stare nel World Group per 5 anni e raggiungere i quarti è un grandissimo risultato per noi ma non possiamo sederci su questi successi“. Doskarayev, dopo una carriera da modesto giocatore, decise di tornare in patria per aiutare a far crescere le nuove generazioni: “I nostri danno il massimo contro chiunque, niente scuse di stanchezza o problemi fisici. Io dico che le probabilità sono 50 e 50. Abbiamo tutti grandi ambizioni, noi davanti al nostro pubblico, voi con l’obiettivo di ripetere la semifinale dell’anno scorso. Sarà un bell’incontro“.
Un po’ di storia italiana – Gli azzurri in Coppa Davis hanno vinto solo una volta nel 1976. Il team era formato da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, capitano non giocatore Nicola Pietrangeli. Grandi nomi per una grande vittoria.
Nei turni di qualificazione l’Italia sconfisse per 5-0 Polonia e Jugoslavia. Troppo facile. A luglio a Roma arrivò la Svezia di Borg (vincitore del primo Wimbledon), il quale (per fortuna) diede forfait facendo così strada agli azzurri. Toccò poi agli inglesi dei fratelli Lloyd, sconfitti 4-1. A settembre, per la finale Inter-zona, l’Italia affrontò l’Australia di Newcombe: Panatta conquistò la capitale del tennis (fu 3-2). La finale è la più bella, contro il Cile. È la finale delle “magliette rosse”. “Paolo, oggi ci mettiamo le magliette rosse“, così Panatta rivolgendosi a Bertolucci prima di entrare in campo per il doppio decisivo. Il rosso contro Pinochet, il dittatore cileno che, dal 1973 al 1990, fu responsabile di crimini contro l’umanità.
Tutti sono con gli azzurri, anche il mondo politico della prima repubblica (nonostante l’indecisione di giocare e con toni più o meno calmi e pacati) tifava Italia poiché era diventata più di una finale: era la finale per la supremazia democratica. La prima Davis italiana è il regalo di Panatta-Bertolucci, gli azzurri batterono in 4 set (3-6, 6-2, 9-7, 6-3) i cileni. Sul tabellone finale è 4-1. Altre sei volte l’Italia andrà in finale: 1960, 1961, 1977, 1979, 1980 e 1998.
Domani proseguiranno gli allenamenti e giovedì ci sarà la cerimonia del sorteggio per definire l’ordine degli incontri. Tutti staremo a guardare, pensando e sognando ad un altro 1976.
TABELLONE COPPA DAVIS 2015 – 1° TURNO
Francia-Germania (C)
Usa-Gran Bretagna (C)
Repubblica Ceca (C)-Australia
Italia-Kazakistan (C)
Brasile-Argentina (C)
Croazia-Serbia (C)
GIappone-Canada (C)
Belgio (C)-Svizzera