Alessandro Raina in concerto a Le Mura di San Lorenzo

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Sabato 12, l’ultima tappa solista dell’ormai ex-leader degli Amor Fou, con una eclettica scaletta di cover e i brani più importanti della band

di Giulia Marras

fonte immagine: facebook.com

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L’epoca degli Amor Fou è ufficialmente finita. O almeno per adesso, ha detto Alessandro Raina, prima di annunciare le tre date finali di una stagione passata in giro per l’Italia, un po’ con Colapesce, un po’ da solo con il suo iPad. E quella di Sabato 12 a Le Mura di Roma pare sia stata l’ultima occasione di sentirlo cantare le canzoni degli Amor Fou, e proprio l’ultima volta per vederlo suonare dal vivo per un po’, prima di una lunga pausa che si concederà per dedicarsi ad altri progetti, prima accantonati “per dedicare tutto se stesso a quel progetto”.

Da quando uscì nel maggio 2012 Cento giorni da oggi, terzo disco degli Amor Fou, si è creata intorno a Raina e alla band uno scetticismo dovuto in parte al cambiamento repentino di genere dal puro popsongwriting de I Moralisti che aveva funzionato alla perfezione per spostarsi su un sound più elettronico e sintetico, in parte a un cambiamento di immagine, dal dandy all’hypsterismo più eclettico, che non è stato capito, non ne è stata compresa l’importanza, quell’ urgenza, a detta dei componenti, di scrollarsi di dosso un immaginario decadente e retrò che non gli apparteneva più.

Forse proprio queste incomprensioni hanno spinto il leader ad allontanarsi, al riparo da una critica indie italiota invadente, e alla ricerca di nuove prospettive, intime, senza filtri.

Amor Fou al Bronson. The Last gig del tour e forse della loro storia. In cui pur facendo musica sono sempre stati trattati in base ai vestiti“. Alessandro Raina  @GooodbyeLenin 29/12/2012

Così Alessandro si presenta a Le Mura, solo sul palco, seduto su una poltrona quasi rococò, circondato dalle sue due chitarre, un iPad, strumento unico di supporto, e i due oggetti per lui “più importanti del Novecento”, la discografia dei Blur e il libro L’ansia di Mario Farnè: “vorrei riuscire a metterli insieme in qualcosa, e forse ci sto anche riuscendo”.

fonte immagine: blogosfere.it

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Quello che si evince dal live di Raina è un percorso che evidentemente sta seguendo per un’astrazione dal sé e dal suo passato, prima di tutto attraverso la proposta di molte cover all’interno della scaletta. Subito in partenza, apre con un brano della cantautrice canadese Feist, Intuition, preparando la strada a uno straniamento del pubblico, totalmente ignaro di ciò che ha in serbo il cantautore, novello solista. La carrellata di cover continua con gli immancabili Blur e la loro Out of Time, i The National con Fake Empire, i Ministri con Tempi Bui e le apprezzatissime Valvonauta dei primi Verdena e Un giorno di festa dell’amico Colapesce. Raina si appropria facilmente di diversi generi e canzoni altrui, proponendoli però nella sua personalissima chiave vocale e musicale.

Degli Amor Fou, rimane ancora qualche traccia: tra di esse, la maggior parte prese dall’ultimo Centro giorni da oggi, comunque spogliate dalla veste elettronica, riprodotta in maniera minimalista solo con l’aiuto dell’ iPad, e con una resa finale molto più emozionante e sincera rispetto al disco. Questo dimostra quale poi sia sempre stato effettivamente il punto di forza degli Amor Fou: le liriche e le storie contenute nei testi. Un immaginario contemporaneo, costruito con figure appartenenti al passato, al cinema, alla letteratura, alla televisione, ai social network, rimaneggiate e ricreate con coltezza e intrigo. Una poetica che vanta la sua singolarità all’interno del panorama italiano, forse vicina solo a quella dei Baustelle.

fonte immagine: facebook.com

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De I moralisti purtroppo rimane invece solo Filemone e Bauci, il capolavoro dell’album che ruba il titolo al mito di Ovidio nelle Metamorfosi, per raccontare la de-generazione dei trentenni di oggi, all’ombra delle rivoluzioni passate e del potere imperante delle generazioni precedenti.

Alessandro Raina dimostra di essere una delle personalità più sottovalutate e valide della scena italiana, e il concerto a Le Mura ne è stata la piacevolissima prova. Speriamo che non sia l’ultima.

Scaletta:

Feist – Intuition

Amor Fou – Le guerre umanitarie – 100 giorni da oggi

Blur – Out of time

Amor Fou – Filemone e Bauci – I moralisti

I ministri – Tempi Bui

Amor Fou – La primavera araba – Cento giorni da oggi

Amor Fou – Vero – Cento giorni da oggi

The National – Fake Empire

Verdena – Valvonauta

Alessandro Raina – Edera

Amor Fou – I volantini di Scientology – Cento giorni da oggi

Colapesce – Un giorno di festa

Amor Fou – Alì – Cento giorni da oggi

Amor Fou – I 400 Colpi – Cento giorni da oggi

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