Spazio alle qualificazioni

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Più assunzioni per laureati e diplomati: una buona notizia in un quadro grigio

di Andrea Ranelletti

Credito-dimposta-assunzioni-tempo-indeterminato-Sud-ItaliaMentre le porte d’ingresso verso il mondo del lavoro continuano a stringersi, giungono interessanti segnali riguardanti la richiesta di qualificazione da parte delle aziende e imprese private che ancora assumono. Un’indagine di Unioncamere, l’ente che riunisce le Camere di commercio, agricoltura, industria e artigianato rivela l’incremento della selezione di lavoratori sulla base dei titoli di studio: la quota di assunzioni per laureati nel 2013 è pari al 15,9% del totale, mentre quella di diplomati è al 43,5%, per un totale del 59,4%. L’incremento rispetto ai dati raccolti nell’omologa indagine nel 2012 è del +1,4% di laureati e +2,6% di diplomati assunti. Nonostante l’aumento non sia particolarmente significativo, si può parlare senz’altro di un segno importante proveniente da un sistema che è tradizionalmente accusato di non valorizzare a sufficienza il merito e le eccellenze provenienti dal mondo dello studio.

La domanda di lavoro delle imprese è la foto fedele delle prospettive del tessuto produttivo nazionale” commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere. “In questi anni, l’Italia è rimasta competitiva grazie alla qualità che sa produrre e alla capacità delle sue imprese più dinamiche di esportarla sui mercati mondiali. Per queste, la sfida si gioca al rialzo e dunque crescono i fabbisogni di personale altamente qualificato e già preparato ad essere operativo in azienda. Chi invece non riesce o non può agganciarsi ai percorsi della globalizzazione, perché il suo orizzonte è il mercato interno, si vede costretto a ridurre gli investimenti su nuove risorse umane. E’ un ulteriore segnale che, se non si fa uno sforzo straordinario per rilanciare la domanda interna, si rischia di impoverire il capitale più prezioso di milioni di piccole e piccolissime imprese, che è dato dalle persone che ci lavorano”.

Nel corso dell’ultimo anno, su un totale di 367mila assunzioni non stagionali (nota dolente: 39mila in meno rispetto all’anno prima, per un decremento del 9,4%) sono stati assunti 58mila laureati e 160mila diplomati, con un incremento totale di circa il 4% rispetto al 2012. Per comprendere l’entità del progresso compiuto nel corso degli ultimi anni è sufficiente confrontare le statistiche raccolte quest’anno con quelle del 2006: il 15,9% di laureati assunti doppia l’8,8% di sette anni fa, in una costante ascesa che vede la progressiva riduzione il numero di assunzioni di personale privo di qualifiche di studio (dal 37% al 30,5%). Quali sono le qualificazioni più richieste dalle imprese? Con oltre 17mila assunzioni (il 29% del totale), i più richiesti sono coloro che dispongono di una laurea in economia. Seguono le lauree in ingegneria elettronica (13%) e studi sanitari.

Purtroppo, la richiesta di qualifiche non equivale a un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato: l’opportunità di firmare questo genere di contratto per gli assunti laureati si è ridotta ulteriormente nel corso del 2013, passando dal 51,7% dell’anno prima al 48,3% di quest’anno. Aumentano in compenso i contratti a tempo indeterminato per i diplomati, dal 39,7% al 41,4%.

(fonte immagine: http://cdn.gazzettadellavoro.com)

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