L’Australian Open ai piedi di Djokovic, Serena e… Fognini-Bolelli
A Melbourne Djokovic batte Murray e conquista il suo quinto Australian Open, Serena Williams arriva a quota 6. Ma la sorpresa più grande ce la regala la coppia azzurra
Cinquantasei anni dopo Pietrangeli-Sirola – che sconfissero Emerson/Fraser 6-3 6-2 14-12 vincendo il Roland Garros di Parigi – una coppia di italiani vince uno Slam, ed è quella formata da Fabio Fognini e Simone Bolelli. Proprio il bolognese, qualche giorno prima della finale, aveva detto: “Ora speriamo di riscrivere la storia portando a casa il titolo”. E l’hanno scritta davvero: gli azzurri portano a casa la vittoria grazie al 6-4 6-4 sui francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert.
La partita inizia alle 12.25 – ora italiana – con il servizio ai francesi, che iniziano a condurre il gioco. Fognini e Bolelli non demordono fin dall’inizio, cercando con qualsiasi mezzo il punto – passanti, lob e numeri strepitosi – standogli sempre alle calcagna. Il 4-4 del primo set è segnato dal nervosismo: il primo doppio fallo azzurro si fa sentire e, come al solito, la racchetta di Fognini ne è il capro espiatorio. Anche i transalpini sanno sbagliare ed Herbert, dopo il suo doppio fallo, va in tilt. Gli italiani allungano la distanza e, grazie ai 3 ottimi servizi di Bolelli, ottengono il primo set 6-4.
Il secondo set inizia con una protesta azzurra: Mahut tocca due volte la palla con la racchetta sulla volee e l’arbitro, nonostante il replay, la dà vinta alla coppia francofona. Ricomincia l’inseguimento. I francesi tengono stretti il loro servizio, ma Fabio e Simone annullano due palle break portandosi nuovamente a 4-4. Sono i game decisivi: la tensione aumenta e gli errori sono dietro l’angolo. Dopo lunghi scambi, il lungo linea di Bolelli lascia letteralmente ancorato a terra Mahut con Herbert che vaga per il campo. Ne manca solo uno. Simone serve e Fabio si prepara. Un bel respiro e la palla vola in aria, viene colpita con forza e schizza via; il francese risponde ma non sa controllarne la forza, la palla finisce fuori lontano dagli azzurri. È finita. La corsa, l’abbraccio e la spontaneità: “Chicco, abbiamo vinto uno Slam caxxo!” urla al microfono Fognini. Anche questo è essere campioni.
Finale Maschile – Novak Djokovic ha ottenuto quello che desiderava: la vittoria. Per la quinta volta il serbo vince l’Australian Open battendo in 4 set un Andy Murray che, dopo il secondo gioco, si è lasciato andare: 7-6 (5) 6-7 (4) 6-3 6-0 il punteggio finale a favore del n° 1 del mondo.
Primi due set veramente intensi con protagonisti la velocità, la ricerca meticolosa del punto e la lotta su ogni palla. Il 3° e 4° hanno decretato Nole come migliore in campo, lo scozzese non è riuscito a stringere i denti quando ne aveva bisogno commettendo i suoi soliti errori “di testa”.
Finale Femminile – Maria Sharapova si è arresa. Ha lottato – urlato, come solo lei sa fare – e tenuto duro, ma Serena è la vincitrice. La Williams si impone sulla russa 6-3 7-6(5) dopo un match combattuto, da entrambe le atlete, con le unghie e con i denti. La 33enne americana ha conquistato così il suo sesto Australian Open (19° Slam) portandosi a -3 dal record di Steffi Graf.
Chiave di volta di Serena, il servizio. Troppo potente per la russa, troppo potente per chiunque. Con 18 ace la Williams raggiunge quasi la perfezione. Maria non è da meno – non lo è mai stata – ma la grinta da sola non basta: le sue prime di servizio non hanno quasi mai dato l’effetto vincente sperato. Il primo è stato un bombardamento americano, ma nel secondo set Maria cuor di leone è tornata a ruggire: un set senza esclusione di colpi in cui la russa è rimasta sempre attaccata ad ogni colpo salendo d’intensità. Serena per un attimo ha vacillato, ma la sua potenza fisica e, soprattutto, mentale le hanno comunque dato la vittoria.
Il primo Slam della stagione 2015 è stato sorprendente – dal punto di vista italiano – e pieno di emozioni che hanno letteralmente incollato lo spettatore davanti alla tv. Vedremo se dopo questo Australian Open, che ha visto tra gli altri Roger Federer e Rafa Nadal uscire di scena troppo presto, decreterà ancora lo strapotere di Djokovic e Serena, oltre ad aver trovato in Fabio Fognini e Simone Bolelli dei campioni, almeno nel doppio.