Con un poco di zucchero il bollino (SIAE) va giù

Tempo di lettura 3 minuti

Anno nuovo, vita nuova. Perdita del monopolio nella gestione dei diritti d’autore, iscrizione gratuita per gli artisti under 30: la SIAE si appresta a vivere il 2015 all’insegna di cambiamenti importanti

SIAE-3Chi di voi non ha mai visto Mary Poppins?

Credo nessuno. Sicuramente ricorderete, allora, che la tata più famosa al mondo arrivava a portare ordine, o scompiglio, dipende dai punti di vista, ogniqualvolta il vento cambiava.

A quanto pare, ciò non avviene solo nei film: con un salto di più di un secolo, se sostituite ad una elegante Londra una caotica Roma del XXI secolo, il gioco è fatto. E così, cari lettori che state col naso all’insù aspettando che il galletto segnavento cambi direzione, con il freddo improvviso dell’inverno è arrivato anche un gran chiasso da casa SIAE.

Le novità, per il 2015, arrivano proprio dal numero 30 di viale della Letteratura a Roma. Dallo scorso 1° gennaio, infatti, uno degli enti più chiacchierati del nostro Paese ha deciso di suonare una nuova melodia: iscrizione gratuita per tutti gli artisti con meno di 30 anni.

La gratuità della quota associativa è estesa a tutte le sezioni della Società: dalla musica alle opere radiofoniche e televisive, passando per le arti figurative, il cinema, la letteratura, la lirica, il balletto. Tutto questo ponendo alla base delle scelta la promozione della cultura e la voglia di incentivare i giovani nel sempre più complesso mondo delle arti.

Nel comunicato dell’ente si legge: “In un momento di grande crisi economica la Società Italiana degli Autori e degli Editori ha voluto dare un aiuto concreto agli associati e a tutti coloro che intendono associarsi perché la tutela d’autore alla quale la SIAE lavora da oltre cento anni è sostenuta anche attraverso queste iniziative. Aiutare e tutelare la creatività è infatti la missione alla quale la SIAE lavora quotidianamente”.

Forse, però, il vento del cambiamento nella tutela delle prerogative soffiava con qualche mese di anticipo.

Era il 15 ottobre dell’anno appena trascorso, quando rimbalzava nel World Wide Web una notizia che molti aspettavano da tempo: l’annuncio della fine del monopolio SIAE nella gestione dei diritti d’autore.

Punto focale dell’intera questione è stata la pronuncia del Tribunale di Milano che ha fermamente rigettato un ricorso promosso da una cantautrice e da una radio in-store, deputata alla creazione di playlist per centri commerciali, contro Soundreef, una start-up italiana con sede a Londra.

RoyaltiesI ricorrenti chiedevano che l’attività di gestione e intermediazione nei diritti d’autore, nonché di diffusione di musica effettuata dalla nuova Suondreef, venisse inibita nel territorio italiano, in virtù di una esclusiva della SIAE, sancita, altresì dall’art. 180 della legge 633/1941 (l.d.a.)

In una società tecnocratica e che parla, sempre più spesso, il linguaggio della concorrenza, i giudici milanesi hanno aperto, dunque,  le porte alla presenza di nuovi operatori, nuovi competitors nel mondo delle collecting societies: l’operato della startup è stato riconosciuto come pienamente legittimo, ed è stato ben chiarito che non vi è alcun obbligo, alla cui esistenza subordinare l’attività di gestione, circa la stipulazione di accordi di reciprocità tra società di diverse nazionalità.

Siamo immersi nel diritto europeo con tutto lo stivale. Il 2015 sarà, dunque, l’anno della sperimentazione. La libertà di scegliere la società di gestione dei diritti, la possibilità di iscriversi gratuitamente fino al trentesimo anno di età, se non produrranno, nel breve termine, lo stravolgimento auspicato dai più, sicuramente “addolciranno le pillola” nell’indigestione giuridica e burocratica dell’esercizio dell’arte.

Ad ogni fine, ad ogni inizio ripetiamo il mantra augurale: che l’anno che verrà sia migliore del precedente, ed allora… Auguri, artisti.

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3 risposte

  1. Rossella ha detto:

    Mi dispiace leggere che il titolo è completamente errato…
    Questo articolo è parziale e confusivo:
    1) il BOLLINO SIAE (Contrassegno DRM) può essere emesso SOLO dalla SIAE ed è ancora obbligatorio. Quindi puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi ma il bollino non è andato giù.
    2)la tutela del diritto d’autore non la fa comunque Soundreef, se vuoi ti copio incollo la loro risposta alle mie domande. Loro si appoggiano a Patamu ma non è ancora una certezza in fase di giudizio.
    3) Soundreef al momento fa solo collecting di Royalties per live e diffusione musicale in aziende e luoghi pubblici.

  2. Simone Aliprandi ha detto:

    Solo per segnalare che il punto 2 nel commento firmato “Rossella” non ha alcun senso. La tutela del diritto d’autore non la fa né Soundreef né Patamu ma la fanno gli articoli 1 e 6 della legge sul diritto d’autore. Patamù fornisce al massimo una prova di anteriorità.

  3. martina ha detto:

    Cara Rossella,
    Il titolo è una metafora, non c’è nessuna certezza. Per quanto riguarda Soundreef, puoi mettere le tue domande-risposte, sarò lieta di rettificare.
    Martina

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