Gemme dell’Impressionismo: da Washington a Roma i più grandi pittori francesi
L’Ara Pacis ospita fino al 23 febbraio l’unica tappa europea della mostra impressionista e post impressionista donata dalla National Gallery of Art di Washington
di Francesca Britti
Sono trascorsi poco più di 70 anni dalla nascita della National Gallery of Art di Washington, frutto della collaborazione fra il collezionista d’arte Andrew W. Mellon e l’allora Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt. Al suo interno la ricca collezione impressionista e post-impressionista che, ora, arriva a Roma nella sua unica tappa europea.
Aperta il 23 ottobre, la mostra, accolta dalle sale dell’Ara Pacis, rimarrà aperta al pubblico fino al 23 febbraio. Gli amanti dell’arte impressionista o semplici curiosi potranno ammirare le bellezze francesi tra cui le nature morte di Edouard Manet e Paul Cézanne o i colori di Pierre-Auguste Renoir. Un’occasione unica ed internazionale per la capitale poter ospitare la mostra dal titolo Gemme dell’Impressionismo. Dipinti della National Gallery of Art di Washington. Da Monet a Renoir da Van Gogh a Bonnard.
Dopo Roma la mostra toccherà le tappe del Palazzo della Legione d’Onore del Fine Arts Museums di San Francisco, il McNay Art Museum di San Antonio, il Mitsubishi Ichigokan Museum di Tokyo e il Seattle Art Museum.
E se dagli Stati Uniti ci giungono opere così rare e preziose, tali perchè, oltre che per la loro bellezza, “nei musei italiani i dipinti degli artisti francesi e olandesi sono pochissimi quindi ricercati“, come ha sottolineato Claudio Parisi Presicce, Direttore Musei di Roma Capitale; da Roma partirà verso oltreoceano il Galata Morente, un capolavoro della scultura antica. Questo scambio culturale, come ricorda nella sua presentazione Parisi Presicce, è “un’alleanza strategica incentrata su progetti scientifici, scambi di opere ed eventi, che realizza tra Italia e Usa e che ha permesso a Roma di tornare alla sua più antica vocazione, varcando i confini nazionali per rivolgersi al mondo“.
Alleanza speciale non solo per i motivi appena citati. Ma anche perchè la fruttuosa collaborazione è fra due entità culturali pubbliche: il primo polo museale della Capitale e il Museo Federale Statunitense, l’unico presente sul territorio. Il legame rinforza, quindi, il potere e la forza delle istituzioni pubbliche, interessate a divulgare la cultura e l’arte non a circoli privilegiati ma al cittadino comune, esperto o semplice curioso che sia.
La mostra, che consta di 68 opere divise per tema, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica-Sovrintendenza ai Beni Culturali, National Gallery of Art di Washington, organizzata da Zetema Progetto Cultura e curata da Mary Morton, responsabile del Dipartimento Pittura Francese della National Gallery che, coordinata da Federica Pirani della Sovraintendenza capitolina, racconta aneddoti intimi dei figli del magnate e collezionista Andrew W. Mellon e di quanto “l’attrattiva di questi dipinti nasce proprio da questo senso di intimità: sono quadri fatti per il piacere visivo, per essere goduti in privato, a casa, nella vita di tutti i giorni“.
Ma ora grazie alla generosa donazione dei figli di Mellon, Ailsa e Paul, questo senso di intimità si trasforma in senso di condivisione per i cittadini romani e i tanti turisti che affollando tutto l’anno la capitale.
Gemme dell’Impressionismo
Martedì-domenica 9.00-19.00