Alex Britti infiamma le Terme di Caracalla a Roma

Tempo di lettura 3 minuti
Alex Britti ha incantato il pubblico con una lezione di pop, blues e cuore romano. Una serata di musica vera, emozioni condivise e ospiti d’eccezione sotto il cielo della Città Eterna.

Dove la storia incontra il suono

Le Terme di Caracalla, con la loro solennità archeologica e la loro acustica avvolgente, sono più di un semplice spazio scenico: sono un tempio laico della musica. In questo anfiteatro di pietra e cielo, Alex Britti ha portato domenica 22 giugno la sua arte, fondendo l’anima ribelle del blues con la raffinatezza melodica del pop italiano. Il contrasto tra le rovine imperiali e le chitarre elettriche ha creato un’armonia perfetta, una danza tra passato e presente che ha reso il concerto un’esperienza visiva e sonora totale.

Il concerto si inserisce nel tour Feat.Pop, un’idea nata per celebrare i 27 anni di carriera di Britti e per rendere omaggio a It.Pop, l’album d’esordio che nel 1998 lo ha fatto entrare nelle case e nel cuore degli italiani. Ma non è stata una semplice operazione nostalgia. Alex Britti è salito sul palco per raccontare come quella musica sia cresciuta con lui, cambiata, matura.

I suoi brani storici, reinterpretati con nuovi arrangiamenti e sonorità, hanno mostrato quanto il pop possa essere profondo quando nasce da una vera urgenza espressiva. E quando a guidarlo c’è un chitarrista che con pochi accordi sa disegnare paesaggi.

La scaletta

La scelta dei brani ha raccontato un viaggio: quello personale e artistico di Alex Britti. Dai successi intramontabili come “La vasca” e “7.000 caffè” fino ai pezzi più recenti, ogni pezzo è stata accolto con entusiasmo. Il pubblico cantava, sorrideva, ballava. E quando Britti ha intonato “Oggi sono io”, da solo con la sua chitarra, l’intera cavea si è fatta silenziosa: un momento magico, sospeso. Si è capito che questa musica, anche dopo quasi trent’anni, continua a parlare a tutti, senza tempo.

Gli ospiti: amici sul palco e fuori

A rendere ancora più magica la serata, una serie di ospiti speciali che hanno trasformato lo show in un evento corale.

Una delle sorprese più belle della serata è stata la presenza di ospiti speciali, veri amici musicali con cui Britti ha condiviso palco e canzoni. Mario Biondi ha portato la sua voce calda e soul su “Gelido”, regalando un momento di eleganza pura. Marco Masini, con la sua intensità, ha reso “Se non ci sei” ancora più struggente dopo aver cantato in duetto con Britti la sua “L’uomo volante”. E poi Clementino, che ha portato freschezza e ironia in “Solo una volta”, dimostrando quanto sia potente l’incontro tra generi diversi. Non sono stati semplici “feat.”, ma dialoghi veri tra artisti che si rispettano e si divertono insieme.

Una band affiatata, tra assoli e complicità

Accanto ad Alex Britti, una band compatta e dal respiro internazionale ha contribuito a plasmare l’atmosfera vibrante della serata. Al basso, Matteo Pezzolet ha tessuto linee profonde e pulsanti, mentre Matteo Morini, alla batteria, ha saputo alternare delicatezze jazzate a impennate funky. Il tastierista, Giacomo Voltekker, ha aggiunto un tappeto armonico ricco di sfumature, muovendosi tra Rhodes, synth e pianoforte acustico con disinvoltura. Le coriste, Anna Laura Alvear, Francesca Carbonelli e Cassandra De Rosa hanno aggiunto una dose ulteriore di energia e carisma ai pezzi.

Un dialogo continuo con la voce e le chitarre di Britti. L’intesa sul palco era palpabile, frutto evidente di una buona complicità e una visione musicale comune. Il cantante ha tenuto particolarmente ha ringraziare la band facendosi una foto ricordo con i musicisti e il pubblico.

Un concerto che unisce

La serata è stata una perfetta sintesi tra tecnicismo chitarristico, melodie profonde e una collaborazione tra musicisti di alto profilo. A Caracalla, tra archi antichi e note moderne, Britti ha celebrato It.Pop in un rito emozionale per sé e per una comunità musicale che non ha confini generazionali.

Il concerto si è chiuso in un tripudio di luci e ovazioni. Mentre le ultime note sfumavano sotto il cielo di Roma, le Terme di Caracalla restituivano l’eco di una serata speciale. Alex Britti ha dimostrato, ancora una volta, che la grande musica è quella che sa mescolare tecnica e cuore, umiltà e ricerca, radici e futuro. E ieri sera, tra le pietre millenarie di Caracalla, il suo pop-blues romano ha fatto quello che la musica sa fare meglio: unire.

Articolo a cura di Elena Murgia

Immagine di copertina via facebook.com/alexbrittiofficial

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