Michael Stipe al MAXXI | OUR INTERFERENCE TIMES: a visual record

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Michael Stipe ha presentato al MAXXI di Roma il volume OUR INTERFERENCE TIMES: a visual record (Damiani, 2019), il suo secondo libro di fotografie dopo Volume 1

Dicono che esiste un filo conduttore che lega tutto ciò che accade nella vita di un artista e credo che per me tutto questo sia racchiuso in questo libro di fotografie. Questo libro va ad esplorare tutto quello che è accaduto nel mondo in questi anni ovvero l’incontro tra analogico e digitale, due mondi che non sempre si incontrano.

Michael Stipe, artista, producer, autore, cantante, ma soprattutto per oltre 30 anni corpo e anima dei R.E.M., prima della presentazione ufficiale ha avuto modo di incontrare i giornalisti. In una quasi surreale conferenza stampa il musicista è stato a forza riportato al centro della scena dai giornalisti presenti: la sua musica passata e futura erano al centro di ogni domanda.

Una conferenza stampa dove Stipe ha preso e rigirato, con garbo, tutte le domande riportandole nel contesto della giornata: l’arte visuale, la sua arte fatta di foto scattate in analogico e digitale da metà degli anni Settanta ai giorni nostri.

Fotografie in un libro, il secondo della sua carriera. Ma mentre “per il primo si trattava più di un album di famiglia” afferma Stipe “per il libro che presento oggi si può parlare di una famiglia allargata ovvero il mondo che ci circonda e in cui si collegano diverse generazioni”. Quelle dell’era analogica e quelle della moderna epoca digitale.

Senza forzature, l’ex cantante dei R.E.M. ci parla del cambiamento come aspetto necessario e punto di incontro tra le generazioni, come elemento che ci aiuta a vedere in un modo diverso il mondo che ci circonda.

Foto di Gianfranco Fortuna (facebook.com/pg/museomaxxi)

Il libro si compone di 191 scatti che raffigurano i soggetti più disparati: da un paesaggio di periferia ad una albicocca recisa a metà o una serie di caschi da ciclista accatastati uno sopra all’altro. Le fotografie ricordano, innegabile dirlo, la tecnica che usava Stipe per comporre i testi della sua band, la cut-up presa in prestito da Burroughs.

Quasi 200 scatti enigmatici e fantasiosi, dove il rumore delle immagini è voluto e in alcuni base portante dell’opera. In questo “disco per immagini”, creato insieme allo scrittore e artista Douglas Coupland, Stipe si interroga su come la cultura analogica, che rappresenta il nostro passato, interagisca con la cultura digitale, che domina il nostro presente e il nostro futuro.

Ma non si è parlato solo di questo. In questi giorni il movimento Extinction Rebellion sta facendo una serie di dimostrazioni e manifestazioni in tutto il mondo e Michael Stipe ha preso a cuore la causa tanto da citarlo spesso durante la conferenza stampa e da destinare parte dei proventi del libro e del suo nuovo singolo al movimento.

 

 

Your Capricious Soul, il primo singolo da solista di Michael Stipe, è disponibile in digitale sul sito di Stipe a 77 centesimi di dollari.

E ai nostalgici della band di Athens o a quelli che sperano in un futuro discografico da solista Stipe risponde secco, con la sua voce bassa ma decisa: “Il tempo dei R.E.M. è finito. Per quanto riguarda il mio album ti consiglio di aspettare. Non sento fretta di pubblicare un singolo dopo l’altro per fare un album. Quindi il consiglio è: non trattenere il respiro ma goditi il viaggio”.

Damiano Sabuzi Giuliani

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