Not a DJ, not a VJ… “I like it”
I Frank Sent Us, audiovisual Rock Band romana, escono dalla dimensione remix. Vi piace il loro nuovo esperimento?
di Valentina Palermi
Con un nome preso da una citazione di Sergio Leone (“Frank Sent Us” – “Ci manda Frank” – per l’appunto) e i loro folli remix di classici del cinema – da Ritorno al Futuro a Pulp Fiction –, di videogiochi – come Street Fighter –, e simboli della cultura pop – loro gli official rmx di Boris e The Simpsons per la Fox, insieme a quello tributo all’ A-Team –, “hanno fatto della manipolazione audio visiva il proprio credo” intasando il web.
Ma per loro stessa ammissione, Frank Sandrello (Audiovisual Master), Mastro (Guitar Player), Frenetik Beat (Live Electronics) e Mr. Orange (Bass Player), tutto quello che fanno in studio, “lo facciamo solo per poterlo suonare dal vivo. Siamo nati su un palco a misura di show e il live è la cosa che meglio ci rappresenta”.
Abituati ad usare idoli ed icone come “quinto elemento” del loro gruppo, stavolta si dedicano ad un progetto nuovo grazie alla partecipazione di Martina May, voce e autrice del testo del nuovo singolo “I like it”. Una collaborazione nata “in modo molto naturale. Conosciamo Martina da anni e lei conosce bene i Frank. Per noi lavorare con una cantante (o con musicisti in genere come stiamo facendo…) vuole dire confrontarci con un approccio musicale più classico, più normale rispetto al nostro”.
Un processo creativo che, dalla loro nascita nel 2008, viaggia sui binari audio e video della transmedialità. Già quando li intervistammo la prima volta al Frammenti Festival 2011 parlavano della realizzazione di un dvd con storie filmate e girate da loro, poi tagliate e mixate. Ora questo nuovo pezzo. Bando alla nostalgia per quello che li emozionava da piccoli, e voglia di “allargare i confini più che di spingersi altrove, aggiungendo nuovi stimoli al nostro linguaggio audio video come abbiamo fatto tra l’altro già con il remix di ‘Benzina sul Fuoco’ dei Colle der Fomento”.
Per la prima volta simbolo della loro creazione è “sconosciuto”. Non un personaggio tarantiniano, o delle serie anni ’80. Il nuovo brano parla infatti dell’amore ai tempi di Facebook & co., attraverso cui sembra facile invaghirsi realmente di persone conosciute solo virtualmente. “Mondo reale fuso con quello virtuale”, dove le esperienze vengono contaminate da quel che vive sul monitor: in questo modo “livelli realistici e ambienti ricostruiti in computer graphic si mescolano, in una serie di zoom-in nel mondo della protagonista del brano”.
Non di certo un tentativo di cambiare lo status dei social network da popolare ad artistico, ma la “voglia di confrontarci con un testo immediato e spensierato”, e insieme “fondere il nostro rock a un linguaggio elettronico, non semplicemente suonando la chitarra su un beat, ma creando un linguaggio che fosse la somma dei due”. Per scoprire altre interpretazioni nascoste “in realtà bisognerebbe chiedere a Martina: è lei che ha scritto il testo e la melodia in completa libertà”.
Dovremo aspettarci sicuramente qualche altra incursione “a sorpresa” in giro per l’Italia dei Frank Sent Us, pronti a dare vita a spettacoli nei quali usano immagini e suoni unendoli in uno show audiovisuale.“Altre date e altre date. Trovate le città in cui suoniamo su www.franksentus.com oppure sulla pagina Frank Sent Us di Facebook da cui spesso regaliamo anche i biglietti per i concerti”.
Dopo la tappa all’Hiroshima di Torino, li aspettiamo a Roma alla Città dell’Altra Economia il 13 luglio. Do you like it?